A tanti è capitato di scorgerla solo da lontano passeggiando sulla parte più bassa della ‘Rotonda” di Manfredonia e molti sipontini, forse, non ci hanno mai neppure messo piede; parliamo della scogliera che si trova alle spalle dell’edificio scolastico che negli anni ha ospitato prima l’istituto nautico, poi il Liceo Classico “A. Moro” ed oggi l’istituto alberghiero di Manfredonia. La scogliera in questione si muove tra piazza 26 settembre 1976 e la scalinata situata a pochi passi dal Museo del Mare. La zona è nota per la presenza di sorgenti di acqua dolce che sfociano direttamente in mare. Una di queste sorgenti sorge accanto alla piattaforma a scivolo utilizzata in passato per le attività dell’istituto nautico. Il bacino d’acqua sorgiva è ben delimitato e mantenuto costantemente dai frequentatori del posto, che durante l’estate vivono quotidianamente questo tratto di costa. “Frequento questo luogo da quando ero bambino, si sta davvero benissimo, il mare è sempre pulitissimo e non c’è mai troppa confusione. La sorgente in passato la chiamavano ‘Sorgente di San Pietro’, non è l’unica, anzi, una più piccola è stata sistemata da qualche tempo e adesso e più accessibile. L’unico problema di questo tratto di scogliera è che, purtroppo, spesso ci troviamo a dover scansare la spazzatura, soprattutto lattine e bottiglie di plastica che giungono dal muretto presente nei pressi della scalinata. Anche sulle scale ci capita di trovare spazzatura, lasciata da chi la sera prima ha frequentato il luogo. Cerchiamo sempre di tenere questo ‘gioiello’ pulito ma ovviamente in alcuni momenti sale lo sconforto. Il comune non ha provveduto alla sistemazione di cestini e questo complica ulteriormente le cose”, ci racconta un anziano frequentatore del posto. L’augurio è che si possa cominciare a preservare con maggiore attenzione la nostra scogliera, già duramente messa alla prova dagli ‘stravolgimenti’ umani, perché anche questo luogo nascosto possa diventare patrimonio di una comunità che ha bisogno di riappropriarsi del rapporto con il mare.
di Giovanni Gatta