Mercoledì 13 Novembre 2024

Franco Troiano sipontino pittore, scultore, incisore

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Un medaglione per Manfredonia. Anzi sette tutti dedicati a Manfredonia, raffiguranti aspetti salienti della vita della città. Autore è Franco Troiano, tra i maggiori e accreditati maestri delle arti figurative, manfredoniano doc (è nato il 9 settembre 1944) che da oltre quarant’anni svolge la sua attività artistica che spazia dalla pittura alla scultura, dal mosaico alle vetrate, dalle incisioni alle illustrazioni di ogni genere, dai monumenti in bronzo ai portali delle chiese ubicate in diverse regioni italiane. Un artista a tutto tondo, una vita dedicata all’arte che ha interpretato con passione e sentimento straordinari. Un talento istintivo che l’ha spinto giovanissimo a lasciare Manfredonia per iscriversi al liceo artistico di Roma per poi entrare nel 1966, dopo una parentesi a Napoli, all’Accademia di belle arti di Roma allievo di Guttuso e quindi al Brera di Milano dove si forma e si perfeziona con l’élite delle arti figurative Messina, Purificato, Basaldella. Deve resistere ai richiami del cuore che lo vorrebbero nella sua città natale, per rimanere a Milano, capitale eletta dell’economia ma anche della cultura e delle arti, dove il suo multiforme ingegno d’arte trova giusto alimento. L’impegno come docente al liceo artistico non gli impediscono di secondare il suo irrefrenabile impulso creativo. Dipinge quadri che vengono esposti in mostre allestite in varie città che richiamano l’interesse di critici del settore, plasma la creta e realizza fusioni in metallo. Il successo è enorme. La sua arte apprezzata e stimata. Franco Troiano è ormai nell’olimpo delle arti figurative. Si impone il suo stile dal tratto marcato, rapido che penetra nella materia che si tratti di pittura o di scultura o di fusone in metallo. Per Troiano «la forma è realtà e quindi vita». Ed è dalla quotidianità che Troiano attinge ispirazione. La sua è una galleria di vita di tutti i giorni che ha trasferito sulla tela anche di grandi dimensioni, o nel bronzo e nell’argento. Opere che costituiscono una ricchezza culturale, una testimonianza storica di aspetti di vita che l’ineffabile progresso ha superato o addirittura cancellato. Un patrimonio di eccezionale valore che andrebbe opportunamente conservato a futura memoria. Una vasta semplificazione è presente anche a Manfredonia mai dimenticata. «Anzi: quando si è lontani – confida – il pensiero e la nostalgia si fanno più pressanti». A Manfredonia Franco Troiano ritorna ogni anno, all’inizio dell’estate apre il suo personale “museo” dedicato alla sua città, che svetta dalla rupe della Croce sul popoloso quartiere alla periferia sud della città. Un buen retiro nel quale non disdegna di prendere pennelli e colori e trasferire sulla tela scorci caratteristici della città, la realtà sipontina nei suoi aspetti più naturali e precari, o di abbozzare il disegno di grandi opere da realizzare in fonderia. Manfredonia ne ospita un vasto campionario: la sala consiliare del Municipio è arricchita da tre grandi bassorilievi raffiguranti la fondazione di Manfredonia; il monumento in bronzo di una fanciulla all’uscita di scuola collocato in una strada della città; il gruppo scultoreo in bronzo per Padre Pio sul sagrato del Carmine; gli uffici comunali (ex pretura), ospitano due grandi bassorilievi di bronzo dorato; il portale in bronzo della chiesa di Santa Maria delle Grazie; una imponente statua in bronzo dorata nella chiesa del Carmine; la fontana Piscitelli è salva grazie ai suoi restauri. L’ultimo di fresco conio è il medaglione dedicato alla sciabica, l’antico metodo di pesca a strascico praticata sotto costa in bassi fondali, costituito da una rete a sacco trascinata dai pescatori a forza di spalla. Utilizzando la tecnica messa a punto da Pisanello nel ‘400, Troiano, in dieci centimetri di diametro, raffigurata con una vivezza straordinaria, una scena consegnata ormai alla storia del mare. Una serie storica-artistica iniziata con la Basilica di Siponto e proseguita con re Manfredi, la Madonna di Siponto, l’artigianato, Padre Pio, Papa Giovanni Paolo II (una copia in oro è conservata in Vaticano).

di  Michele Apollonio

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