Il 10 agosto 1258, Manfredi di Svevia, figlio di Federico II di Svevia e fratellastro di Corradino, fu incoronato re di Sicilia a Palermo. Dopo la morte di Federico II nel 1250, Manfredi divenne uno dei principali reggenti del regno di Sicilia in nome di suo nipote Corradino, erede legittimo, fino alla sua scomparsa nel 1254. Successivamente, Manfredi prese il controllo del regno, assicurandosi il supporto di parte della nobiltà e del clero. La sua incoronazione segnò l’inizio di un periodo relativamente stabile e prospero per il Regno di Sicilia. Manfredi si dimostrò un abile governante, cercando di mantenere l’indipendenza del regno sia dalla Chiesa che dall’Impero. Tuttavia, il suo regno fu minacciato dalle ambizioni papali e dall’ascesa dell’Angioini, dinastia francese che rivendicava il trono di Sicilia. Nel 1263, il nipote di Manfredi, Corradino di Svevia, tentò di riconquistare il regno ma fu catturato e giustiziato dagli Angioini nel 1268. In seguito, alcuni sostenitori fedeli a Manfredi fuggirono dalla Sicilia e si rifugiarono a nord, nella regione della Puglia. In suo onore, essi fondarono una nuova città che chiamarono Manfredonia. La città di Manfredonia fu fondata nel 1263, e il nome fu scelto per commemorare il re Manfredi e il tentativo di riconquistare il Regno di Sicilia. Dopo una serie di conflitti, Manfredi fu sconfitto e ucciso nella battaglia di Benevento nel 1266, segnando la fine del regno svevo in Sicilia. Gli Angioini, guidati da Carlo I d’Angiò, presero il controllo del regno, ponendo fine alla breve ma significativa epoca di Manfredi come re di Sicilia. Nella maggior parte delle fonti storiche, Manfredi è principalmente descritto come un governante abile e politico, concentrato sul governo del Regno di Sicilia. Le sue azioni e decisioni politiche hanno avuto un impatto significativo sulla storia del periodo, lasciando un ricordo tangibile ed indelebile nei cuori dei manfredoniani.
Arianna Di Bari