Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), un’opportunità epocale, rischia di sfumare a Manfredonia a causa della lentezza incredibile ed assurda dell’amministrazione guidata dal sindaco Gianni Rotice. Lentezza, tra l’altro, evidenziata anche dai revisori dei conti nel parere sull’assestamento di bilancio, portato in Consiglio comunale lo scorso 31 luglio.
A questo punto, sorge spontanea la domanda: cosa sta facendo il cugino-consigliere del sindaco, delegato dallo stesso sindaco-cugino ad occuparsi del PNRR? La risposta sembra essere un enigmatico silenzio a seguito della creazione di un gruppo di lavoro di cui non abbiamo ancora capito lo scopo. In realtà, sembra che nemmeno il gruppo di lavoro abbia compreso appieno il proprio obiettivo, come dimostrato dai risultati finora ottenuti. Nel frattempo, un Comune simile al nostro per grandezza come Cerignola, vanta la prossima assunzione di ben dieci tecnici finanziati dal PNRR. Nel nostro caso, invece, ci siamo accontentati di soli due tecnici, sottovalutando il principio di “proporzionalità” e mettendo a rischio una straordinaria opportunità.
Data l’evidente mancanza di programmazione, Manfredonia da ormai due anni sembra più un ente commissariato che un Comune amministrato politicamente, e questo è intollerabile. La politica dovrebbe essere guida ed ispirazione per la macchina amministrativa, mentre sembra che siano i dirigenti comunali a detenere il controllo. Basti pensare alla convocazione del Consiglio comunale del 31 luglio, avvenuta in barba agli accordi stabiliti nella conferenza dei capigruppo. Un Consiglio convocato in fretta e furia il venerdì pomeriggio per il successivo lunedì mattina, con ben 21 punti all’ordine del giorno, impedendo ai consiglieri di esaminare le carte adeguatamente in palese disprezzo per ogni principio di “democrazia”.
Durante le dichiarazioni di voto, in segno di protesta, insieme ai colleghi dell’opposizione ho deciso di abbandonare l’aula, mentre la maggioranza rimaneva con i suoi consiglieri ai propri posti, pronti ad alzare la mano per i vari provvedimenti. L’impavida sicurezza si è poi trasformata in pura incoscienza, evidenziando tutta la superficialità di questa amministrazione, quando il primo punto all’ordine del giorno è stato ritirato dopo quasi due ore di discussione a causa di passaggi poco chiari emersi un istante prima della votazione. Un autentico capolavoro di improvvisazione!
Caro sindaco Rotice, la nostra amata città è allo sbando, e questa non è solo una polemica, ma una triste realtà. Come Consigliera di minoranza continuerò a vigilare e ad oppormi a questa bizzarra gestione, sperando che il Prefetto intervenga per tutelare le prerogative del nostro Consiglio Comunale e restituire un briciolo di serietà e coerenza a questa amministrazione alla deriva.
Manfredonia merita ben altro! Intanto, attendiamo con trepidazione l’inizio del Manfredonia Festival per poterci distrarre un po’ in queste calde serate estive. Ops, in realtà è cominciato da oltre un mese, ma nessuno sembra essersene accorto, tranne la solita cricca della maggioranza pronta a selfarsi ovunque, ostentando soddisfazione. Ma che… coraggio!
Maria Teresa Valente
Capogruppo Consiliare CON Manfredonia