NON si sono neanche attutiti gli echi delle vibrate proteste pe il CUP-TOSAP (in attesa delle decisioni del TAR sul ricorso presentato) che ecco levarsi alte le grida per la TARI, la tassa sui rifiuti solidi urbani che, a differenza della tassa sulla occupazione di suolo pubblico che chiama in causa gli esercenti di attività commerciali, riguarda tutti i cittadini.
Le cartelle esattoriali recapitate a domicilio dei contribuenti, hanno confermato quel che si temeva e che per tanti aspetti era stato anticipato in consiglio comunale. Si, ci sono gli aumenti che il consigliere di Progetto popolare, Francesco Schiavone, ha, in una nota, così riassunto a mo’ di esempio: 24 euro di aumento per coloro che vivono soli in casa; 51 euro per famiglia di 4 persone; 125 euro per artigiani con laboratorio di cento metri quadri; 83 euro per i negozi di cento metri quadri; 132 euro di aumento per carrozzerie, elettrauti, e autofficine.
«UN’ALTRA “batosta” economica che grava sulla pelle dei cittadini onesti, i quali si sono visti recapitare cartelle con importi più alti rispetto al passato» rileva Schiavone. Aumenti che naturalmente si riverbereranno su tutta la collettività amplificati senza controlli. Aumenti che si andranno ad aggiungere a tutti gli altri applicati ad libitum, a cascata, senza freni. Il peso fiscale esagerato sui contribuenti, è una delle cause della diffusa e profonda evasione che, per contro, non si fa nulla per arginarla. La Unionimprese ha denunciato che «le aree realmente occupate al 90% sono abusive o irregolari». Il totale dei costi da coprire lo si divide – sarebbe il metodo denunciato – per la sempre più risicata platea degli obbligati a pagare con il risultato che si vede.
PER non parlare degli errori e delle omissioni contenuti nelle cartelle. «Un campionario inverosimilmente assortito fino alla beffa – denuncia Schiavone – delle indicazioni di pagamento delle bollette: «sei comode rate da pagare dal 12 luglio al 12 dicembre, oppure in un’unica rata da pagare entro il 12 luglio: peccato che le cartelle – rileva il consigliere – sono pervenute il 28 luglio, sedici giorni più tardi. Mi verrebbe da dire “Questo manicomio è pieno di pazzi”».
DURA e diffusa la reprimenda dei cittadini. «Ma possibile che nel 2023, in piena era computerizzata, si ripetano sistematicamente gli stessi errori? Devi fare una trafila e una fila interminabile per comunicare una variazione di indirizzo o una diminuzione del nucleo familiare e, sistematicamente viene ignorato, ti arriva la Tari come gli anni precedenti e con l’aumento, che non capisco» ha scritto un contribuente, ma i commenti sono tantissimi e dello stesso tenore.
TUTTO questo a fronte di un servizio di igiene pubblica ben lontano dalla dovuta efficienza. «Prima ci si nascondeva dietro la vecchia governance dell’ASE, che a quanto pare non rispondeva agli input dell’amministrazione comunale, adesso invece sono cambiati i musicisti (prima c’era un solista, adesso c’è un trio) ma la musica è sempre quella» rileva Schiavone che riassume le larghe lamentele dei cittadini. «Aumenta la Tari ed aumenta la sporcizia e il degrado in città» afferma un cittadino. «La Tari è arrivata anche alla signora defunta dove abito io» rivela lapidario un altro cittadino.
Michele Apollonio