Giunge voce che a giorni verranno consegnate le cartelle esattoriali per il pagamento del CUP ex COSAP per il 2023 (per i non addetti ai lavori il canone per l’occupazione di suolo pubblico).
Ecco l’excursus di quanto accaduto in questi ultimi undici mesi.
Era fine agosto 2022 quando sono arrivate le prime cartelle “pazze” del CUP-COSAP per il 2022 con aumenti del 330%. Ci attivammo subito con le associazioni di categoria per i primi incontri con l’Amministrazione sia per cercare una soluzione equa per il 2022 che per anticipare le tariffe per il 2023. C’era tutto il tempo per poter rivedere tariffe e regolamento per riportare all’equità il gettito relativo a questo tributo.
Gli incontri e le promesse sono andate avanti sino a fine marzo del 2023 quando la richiesta del citato tavolo tecnico restava inevasa fino a quando, successivamente, dopo varie lamentele pubbliche e private fatte dagli esercenti, veniva organizzato un incontro tra l’Amministrazione e le Associazioni di categoria.
Secondo l’Assessore al ramo, rag. Antonella Lauriola, la richiesta di revisione delle aliquote non aveva senso di esistere dato che il gettito richiesto non poteva essere variato a causa del piano di riequilibrio finanziario. Tesi smentita dai tecnici di settore durante gli incontri con l’Assessore. Si capiva chiaramente, a questo punto, non c’era la volontà politica di gestire la grave situazione e si attribuivano le colpe alle amministrazioni precedenti. Solita storia.
Durante gli incontri con l’Amministrazione si faceva inoltre notare che a Manfredonia gli esercizi regolari con gli adempimenti per il CUP-COSAP sono meno del 10% di quelli che poi fruiscono di questo servizio pubblico. Si suggeriva quindi l’attivazione di un censimento per stanare tutti gli abusivi e irregolari, i cosi detti “furbetti della situazione”. Si faceva inoltra notare che solo ridistribuendo il gettito di questo tributo equamente su tutti i fruitori le tariffe possono essere riportate a valori congrui, accettabili e gestibili dalle imprese del settore.
Pagare tutti per pagare di meno tutti. Nell’ultimo incontro sia l’Assessore che il Sindaco Rotice, si impegnavano a rivedere le tariffe di l’occupazione del suolo promettendo di portarle a cifre sensate. Ad esempio, per quanto riguarda l’occupazione di tipo “permanente”, da 180 €/mq a circa 80 €/mq. Per confronto basti sapere che in quel di Venezia, per le aree in Piazza San Marco, si paga 57 €/mq, cifre simili le troviamo Piazza di Spagna a Roma oppure in Via Sparano a Bari dove le tariffe sono “umane” e pagabili.
L’aspetto che ci ha però veramente stupiti e mortificati è stato l’atteggiamento dell’Assessore che non percepiva le difficoltà e il disagio in cui si trovano le piccole imprese del settore dopo tre anni di martirio tra Covid e guerra. Anche la revisione delle aliquote tra centro e periferia non ha tenuto conto delle disparità dei costi d’esercizio tanto diversi; si pensi ad esempio agli affitti.
Una “svista già evidenziata in un precedente comunicato. Ad oggi, inoltre, nulla è stato fatto per arginare l’abusivismo commerciale, tributario e igienico sanitario che a Manfredonia impera. L’Amministrazione su questo fronte, che impatta sia sulle casse comunali che sulla salute pubblica, è totalmente assente.
Il censimento, che noi chiediamo da mesi, servirebbe a individuare con certezza tutte le aree realmente occupate che al 90% sono abusive o irregolari. Ciò consentirebbe di rimodulare le tariffe del tributo e ottenere un gettito molto importante per le disastrate casse del Comune. Non riusciamo a capacitarci di un altro importante aspetto che farebbe pensare a una gestione di “figli e figliastre” dato che essendo i deputati al controllo degli abusi di questo genere cittadini di Manfredonia si chiuda un occhio e spesso tutti e due dinanzi alla quotidiana evidenza dei fatti.
Ci auguriamo che questo comunicato giunga anche alle Autorità competenti che sono deputate alla supervisione e al controllo dell’operato degli Enti Pubblici e ai loro adempimenti per il bene delle Comunità. Ricordiamo che siamo in attesa del giudizio del TAR-Puglia su questo problema. Confidiamo nella saggezza e nella professionalità di tutto il sistema giudiziario.
Oltre a ciò, si evidenzia come la carenza turistica, associata ad una programmazione estiva inesistente (non sono le rassegne fotografiche e gli slogan le manifestazioni estive), deve far sì che l’Amministrazione ne tenga in debito conto nell’adeguare le tariffe. La pseudo programmazione estiva giova solo ed esclusivamente all’agenzia pubblicitaria/comunicazione che ha redatto il programma. Per mero tuziorismo ricordiamo prima a sè stessi e poi a chi legge che gli esercenti vessati dalle tasse del CUP sono gli stessi a cui l’Amministrazione si rivolge in questi giorni per il contributo alle manifestazioni – oggi denominati “grandi eventi”- come la festa della Maria SS. di Siponto.
Non da ultimo si segnala come gli esercenti hanno da tempo fatto richiesta per ottenere L’Autorizzazione ad occupare il suolo pubblico, ma come al solito, in barba alla normativa (L. n. 241/90) l’Amministrazione non ha dato alcuna risposta. Noi amiamo la nostra Manfredonia.