Ancora una volta l’Arcivescovo Padre Franco Moscone tiene fede e fa proprie le parole del profeta Isaia, pronunciate appena insediatosi nella nostra diocesi: “per amore del mio popolo non tacerò” e si fa carico di denunciare che “la mafia c’è e continua a diramarsi in tante forme”, nella nostra meravigliosa e amata terra garganica.
Padre Franco, come sempre, invita tutti a non aver paura di dire no alla mafia e no a questi atteggiamenti criminali, per “metterci dalla parte della giustizia e della legalità che sono la vera profezia del momento”. La Chiesa, ci ricorda padre Franco, c’è e che essere in sintonia con il nostro Padre Celeste significa assumere comportamenti coerenti con il Vangelo e nel rispetto della Costituzione italiana.
Come cittadini, avvertiamo la sensazione che per lo Stato italiano la lotta alla mafia non rappresenti una vera priorità.
La lettera- denuncia del Sindacato di Polizia, di qualche giorno fa, sulla drammatica carenza sia di personale e sia di mezzi in molte realtà con una forte presenza criminale, ci conferma che non solo la lotta alla mafia non è una priorità, ma che lo Stato, di fatto, ha abdicato al controllo del territorio. Si sta, forse, privatizzando anche l’ordine e la sicurezza pubblica? Dovremo pagare noi lo stipendio e l’acquisto di mezzi alle forze di polizia?
I successi paventati nel contrasto alla criminalità dei giorni scorsi sono sicuramente dovuti al sacrificio estremo di uomini con un forte senso dello Stato e a loro, solo a loro, va il nostro sentito plauso.
Abbiamo navigato invano su internet alla ricerca di dichiarazioni dei sindaci di Manfredonia e Monte Sant’Angelo sull’ultimo omicidio di mafia, ma nulla. Possibile che non sentano il dovere di intervenire, almeno per dire ai cittadini che sono e saranno al loro fianco, indicare loro comportamenti virtuosi e chiedere una maggiore presenza dello Stato sul territorio?
Il silenzio, poi, da parte di partiti e associazioni indica un pauroso SCOLLAMENTO TRA CULTURA E POLITCA, che favorisce atteggiamenti di disinteresse nei confronti di pericolose derive sociali a scapito del benessere della Comunità.
E’ arrivato il momento tutti insieme di svolgere un forte compito educativo a favore dell’impegno sociale a difesa dei beni comuni: scuola, sanità, acqua pubblica, ambiente, cultura… se vogliamo evitare che la miseria morale e materiale prima o poi possa riguardare proprio tutti.
Manfredonia Nuova
La Presidente Prof.ssa Iolanda D’Errico