Alla fine il Manfredonia si è iscritto alla quarta serie nazionale entro i termini previsti, il 14 luglio. Dopo l’annuncio dell’ormai ex presidente, Giuseppe Di Benedetto, di rinunciare al progetto di Manfredonia non sono mancati giorni di trepidazione. Con qualche di giorno di anticipo il Sindaco, Gianni Rotice, ha annunciato di aver provveduto personalmente, come imprenditore, alla somma necessaria per l’iscrizione della “Prima Squadra” e delle squadre giovanili. Dopo un anno entusiasmante e dopo aver mantenuto 
quanto promesso in estate, la vittoria del campionato di Eccellenza e la promozione in serie D, il presidente Giuseppe Di Benedetto e il Sindaco hanno cominciato una serie di incontri riservati che non sono riusciti a consolidare il rapporto, cominciato lo scorso anno e continuato con una vittoria del campionato che rimarrà nella storia del calcio sipontino come una delle più importanti. Unica volta in cui per tutto l’anno la squadra non ha avuto il Miramare neanche per allenarsi. I rapporti nel tempo si sono deteriorati fino a indurre il Sindaco a non scendere in campo a festeggiare i ragazzi e il Presidente che portava il “delfino” sul tetto della Puglia dopo una soffertissima finale contro il Gallipoli: è rimasto sugli spalti. Sugli incontri non è trapelato molto. Se da un lato era chiara la richiesta del manager di Trinitapoli della disponibilità del campo attraverso l’agibilità dello stesso; sul fronte opposto non apparivano obiettivi chiari, evidente né manifestati se non quello di liberarsi di chi almeno assicurava le risorse economiche per una serie D dignitosa. Ad oggi del “nuovo corso” si sa solo che il nuovo presidente sarà Franco Ciuffreda, uno dei migliori direttori sportivi che ci siano in giro, ma assolutamente inesperto su questioni che attengono alla conduzione societaria. Quando le altre squadre stanno facendo mercato, per allestire i propri organici, i sipontini non hanno neanche una guida tecnica né si sa dove attingere le risorse necessarie per i contratti. Nulla è compromesso, sia chiaro, con un gruppo di imprenditori appassionati c’è tempo per fare quanto necessario. Il problema è trovarli!
di Antonio Baldassarre
