Il ghetto di Borgo Mezzanone è tutto quello che un essere umano non merita di vivere. È schiavitù, violenza, sopraffazione, vita al limite.A Borgo Mezzanone migliaia di schiavi, distrutti dalla fatica nei campi e soggiogati dalla mafia autoctona e da quella di importazione, vivono in condizioni disumane.
La diffusione capillare di stupefacenti, lo sfruttamento della prostituzione, il racket su i posti letto nelle baracche, l’andirivieni di veicoli provento di furto, fanno del ghetto di Borgo Mezzanone il terreno di incontro tra Quarta Mafia e Mafia Nigeriana, una vera e propria “Mafia-connection” della quale le istituzioni sembrano non accorgersi.
Anche oggi la notizia di decine di baracche distrutte da un incendio sembra interessare a pochi, i soliti che da anni si sforzano di denunciare l’esistenza dell’Inferno sulla terra.
Dall’inizio della stagione estiva, i Vigili del Fuoco sono già intervenuti decine di volte e per fortuna ad oggi nessuno è rimasto vittima di quegli incendi.
Fino a quando?
Fino a che punto saremo disposti a voltarci dall’altra parte?
Fino a quando i ragazzi che pedalano pericolosamente ai bordi delle nostre strade o che crepano sotto i 40° nei nostri campi, resteranno invisibili?
Fino a che punto riusciremo a fare i conti con la nostra coscienza e ad assolverci?
Come se quel Ghetto, non ci riguardasse ed invece ce l’abbiamo in casa.
