LA TRAGEDIA dei due fratellini rumeni il giorno dopo. Superato il momento della commozione, della solidarietà, del dolore collettivo, rimangono i problemi riemersi da questo dramma legato all’immigrazione, ultimo di una serie che richiama vecchi problemi irrisolti che reclamano urgenti e opportuni interventi. Ancora una volta su tutte le pur accorate voci delle varie autorità, si è levata quella di padre Franco Moscone, arcivescovo dell’arcidiocesi della quale fa parte la contrada dove è avvenuto l’incidente che ha causato la morte dei due fratellini.
«DIVENTA sempre più necessaria – ha insistito anche nell’omelia pronunciata nella funzione funebre celebrata nella cattedrale di Manfredonia – la presa di coscienza responsabile dell’opinione pubblica e l’impegno concreto delle Istituzioni civili per trovare vie di soluzione agli enormi problemi delle zone periferiche del territorio comunale, poste nella grande pianura del Tavoliere, ove ormai con scadenze ravvicinate vediamo morire di stenti, miseria, mancata custodia di minori e mancanza di sicurezza troppe persone. Serve – sollecita – per i fratelli e sorelle migranti un piano serio di accoglienza, che permetta loro di usufruire di case sicure, servizi sociali appropriati ed ambienti comuni per rendere la loro vita dignitosa e degna: sono lavoratori delle nostre terre e delle nostre imprese agricole che meritano tutte le garanzie, come qualsiasi cittadino. Ancor più – insiste – i bambini, loro figli, che molto spesso sono lasciati soli per molte ore a motivo del lavoro dei genitori o per ricerca di elemosine e viveri».
IN ESTREMA ma oggettiva sintesi, la realtà che fluisce nelle campagne assolate dell’agro di Manfredonia che si estende fino ai confini di Foggia. Terre desolate dove gli immigrati vagano in cerca di quel minimo di sostentamento per famiglie al limite della disperazione. A subirne maggiormente le conseguenze sono i bambini per i quali manca la necessaria istruzione primaria ed educativa. «Non possiamo ricordarci di loro solo quando succedono disgrazie come la morte di questi due piccoli» ammonisce padre Moscone.
QUELLO degli immigrati è problema datato per Manfredonia, Nel 2009 venne istituita a Siponto la “Casa dei diritti” per la promozione dei diritti umani e sociali degli immigrati e delle categorie deboli coinvolte nel fenomeno migratorio. L’amministrazione Campo lo realizzò utilizzando fondi dell’Unione europea e del Ministero dell’interno. La “Casa” venne dotata anche di un camper attrezzato per girare nei campi tra gli immigrati. Che fine ha fatto? Che attività svolge la “Casa”? Più recentemente è stato proposto un PNRR di 54 milioni di euro per sistemare il ghetto di Borgo Mezzanone: a che punto è la progettazione? Grave l’abbandono del territorio dei padri Scalabrini che si prendevano cura dei migranti.
INTANTO procedono le indagini preliminari per la completa ricostruzione dei fatti e l’accertamento di eventuali responsabilità penali. L’ipotesi di reato è di omicidio colposo. Indiziato è il proprietario del fondo ove c’è il vascone incriminato che respinge ogni coinvolgimento. È un importante imprenditore di Palo del Colle ove possiede un grande Centro di macellazione con duecento dipendenti. Il fondo di 240 ettari di Beccarini, lo acquistò dalla ex “Opera Pia Maria Grazia Barone” di Foggia, per impiantare un allevamento di maiali. Lo stesso imprenditore possiede un’altra azienda agricola nell’agro di Cerignola.
Michele Apollonio