I TOMBINI fognari: sono l’incubo dei manfredoniani. I sorvegliati speciali per intervenire quanto esondano, nel più breve tempo possibile ed evitare il peggio, che i liquali arrivino al mare. Fino ad un recente passato è accaduto, con gravi ripercussioni sulle attività balneari, le più in vista in estate. Da qualche anno il fenomeno è pressoché rientrato, con tanto di dita incrociate contro un sempre possibile ritorno. Gli interventi operati dall’Acquedotto pugliese hanno fatto molto, ma non hanno inciso alla base, vale a dire sull’intera rete fognaria ormai vecchia e insufficiente a sopportare la gran lunga maggiore portata dei liquami che provengono dalle abitazioni della città come noto cresciuta a dismisura. Specie in estate quando le utenze crescono per via delle presenze di forestieri. Vedi Siponto. Molti sarebbero gli allacci provvisori e abusivi.
UN PROBLEMA serio che rimane sull’orizzonte delle emergenze cittadine. A suonare un campanello d’allarme è il consigliere comunale “5 Stelle” Raffaele Fatone che in una nota segnala «la fuoriuscita di materiale inquinante di fogna all’ingresso del molo di levante del porto peschereccio». Uno scarico fognario direttamente nel bacino portuale. Sollecitato dallo stesso consigliere Fatone, è intervenuto il sindaco Rotice che ha spiegato come «L’evento in questione è accaduto venerdì 30 giugno, si è verificata un’ostruzione sul tronco fognario a partire dal Molo di Levante che ha mandato in carico lo stesso, senza alcun rigurgito su strada. Stiamo effettuando ulteriori verifiche sul regolare scorrimento dei reflui e di eventuali immissioni non conformi».
UNA DICHIARAZIONE niente affatto rassicurante, che non scioglie nessuna delle problematiche connesse al funzionamento della fogna cittadina. C’è infatti la conferma dello sversamento di liquami nel bacino portuale; c’è la conferma che esiste uno sbocco della fogna sulla banchina di levante; c’è la conferma di una ostruzione sul tronco fognario e dunque delle carenze nel sistema fognario cittadino il che non tranquillizza per nulla su eventuali probabili “incidenti” fognari sulle strade. Insomma siamo punto e accapo. Gli scenari anzi si complicano. Che ci fa uno sbocco fognario sul molo di levante che sversa nel bacino portuale? E l’Autorità di sistema portuale, che ne pensa?
GRAZIE all’osservazione del consigliere Raffaele Fatone si è scoperto quello sbocco sul porto: quante altre volte, se non continuatamente, fuoriescono i liquami di fogna nera e inquinano il bacino portuale? Alcuni anni orsono sono stati eseguiti dei lavori sul tronco fognario nei pressi del varco del molo di levante. L’intervento mirava a chiudere lo sbocco della foga che finiva sugli scogli sotto il faro e quindi nel mare della spiaggia castello. Quel flusso dove è finito? È forse quello che finisce nel porto?
«UNA FUORIUSCITA di liquami che dimostra quanto le condotte fognarie siano ormai vetuste e non più in grado di sostenere i carichi dei reflui di una città che si è progressivamente sviluppata anche con allacci “abusivi”» annota Fatone che invita «l’amministrazione comunale ad attivarsi immediatamente e con estrema urgenza per creare quanto prima una sinergia con l’AQP al fine di monitorare in modo capillare la situazione». Oltre agli aspetti tecnici e ambientali con ricadute sulla sicurezza sanitaria che andrebbero tassativamente tutelati, è questione di legalità che va ripristinata e rispettata.
Michele Apollonio
In parte tutto vero ma che io sappia lo scarico passato dalla spiaggia al molo di Levante è per il flusso di acqua piovana, adesso se i palazzinari si sono allacciati con le fogne e in maniera abusiva grazie sempre ai mancati controlli fateli regolarizzare a spese loro con moulte salatissime.