DODICI unità per i mesi di luglio e agosto in aggiunta i 23 stagionali assunti dall’ASE per dare respiro nei mesi estivi al decoro urbano e al verde pubblico; e quattro impiegati a tempo determinato (tre anni) destinati agli uffici comunali in grave carenza di personale. Sono i supporti che la civica amministrazione e l’Ase hanno messo in campo per sopperire alle mancanze denunciate nei rispettivi ranghi e che si ripercuotano sui servizi alla città e alla popolazione.
«SONO le prime assunzioni – rileva il sindaco Gianni Rotice – dopo diversi anni molto critici per la tecnostruttura comunale, caratterizzati da una lunga serie di personale in pensionamento (ben 69 dal 2019 ad oggi) e le forti difficoltà dovute al Commissariamento per scioglimento per mafia ed al Piano di Riequilibrio finanziario da 29 milioni di euro sino al 2045». Per velocizzare le procedure di potenziamento dell’organico comunale, le quattro unità amministrative sono state attinte dallo scorrimento delle graduatorie di altri Comuni viciniori. Prenderanno servizio il prossimo lunedì 3 luglio. «Gli uffici sono al lavoro – annota Rotice – per il nuovo piano del fabbisogno del personale e procedere celermente ad ulteriori assunzioni, oltre a quelle già effettuate nel 2022 con la stabilizzazione degli ex lsu».
L’ATTESA è ora quella di attuare un sostanziale rinforzo al corpo della polizia locale il cui organico è fortemente deficitario tanto che il personale superstite non riesce a dare corso agli innumerevoli e fondamentali servizi di loro competenza. Anche per la polizia urbana di solito si provvedeva, almeno per i mesi estivi, ricorrendo ai cosiddetti “vigili ausiliari”: uno sforzo in tal senso della pubblica amministrazione sarebbe cosa utile e opportuna.
PUR apprezzando il “cambio di passo” annunciato per l’Ase, non poche riserve sono state espresse per l’annunciato “piano straordinario estivo per Siponto e le zone più frequentate della città”: non solo il “cambio di passo” è riferito al solo periodo estivo, ma poi riguarda “le zone più frequentate della città” come se – è la rampogna che viene mossa dalla gente – il resto della città non fa parte della città e i suoi abitanti «che paghiamo le tasse come quelli delle zone più frequentate» non fanno parte di Manfredonia.
UN INDIRIZZO parziale e fazioso confermato dalle esemplificazioni dei servizi predisposti: «doppio svuotamento dei cestini gettacarte nelle zone centrali e sui lungomari, lavaggio mediante apposito mezzo dei lungomari, di Corso Manfredi e di Piazza del Popolo, maggiore attenzione al diserbo almeno degli ingressi di Manfredonia e delle zone più trafficate e frequentate da cittadini e turisti». Una discriminazione programmata. Secondo il sindaco Rotice o chi per lui, «Un potenziamento ed efficientamento dei servizi che permette all’azienda di produrre maggiori risultati e di predisporre il nuovo piano industriale di Ase spa». Se il nuovo piano sarà redatto secondo le indicazioni testé annunciate, vorrà dire che oltre la metà della città e la gran parte della popolazione rimarrà fuori dai servizi Ase. Pare di capire, sulla base di quanto pomposamente annunciato, che non si ha una chiara e completa visione della città.
Michele Apollonio