Lunedì 22 Luglio 2024

Musica e scintille novità del Parco archeologico di Siponto

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UNA COLONNA sonora originale diffusa con una rete di altoparlanti nell’area archeologica e l’istallazione di una fantasmagoria di luci che si muovono vorticosamente, nella cripta della basilica del primo secolo: sono le novità che si offrono ai visitatori del Parco archeologico di Siponto che va sempre più proponendosi e qualificandosi come un laboratorio sperimentale di «contaminazioni di linguaggi contemporanei con la storia del luogo per continuare quello che nell’area archeologica si forma come stratificazione continua che guarda al futuro». È il senso, la filosofia se vogliamo, della svolta in chiave moderna-avveniristica che il direttore del Parco archeologico di Siponto, Francesco Longobardi, ha dato dal 2016, all’area archeologica di Siponto con la invenzione della cattedrale “immaginaria” ideata dall’artista Edoardo Tresoldi.

UNA INSTALLAZIONE innestata e sviluppata sulle tracce della basilica paleocristiana. Una idea fattasi concreta, un ologramma che ha affascinato e richiamato e continua a richiamare, centinaia di migliaia di visitatori attratti da una immagine realizzata con rete metallica che tuttavia rievoca la basilica reale che il tempo ha cancellato. «Una dimostrazione di come i luoghi archeologici sono una sovrascrittura continua, una archeologia abitata dalla contemporaneità: non una archeologia da guardare ma da renderla fruibile» rileva Edoardo Tresoldi, l’artista innovatore che ha realizzato le intuizioni di Francesco Longobardi.

UN DISCORSO che prosegue con il torinese Andrea Laszlo De Simone, autore dell’opera “In Arena”, un brano che si rifà ai canoni della musica classica con una traccia cantata in latino «per evidenziare la sacralità che il luogo suggerisce e da cui ho tratto ispirazione» spiega l’autore che ha diretto in loco la registrazione dell’opera eseguita da un ensemble di dodici musicisti. La musica che si fa luogo. E viceversa. «Si edifica nel suo stesso sito – annota il direttore Longobardi – e solo e unicamente nello spazio fisico di Siponto la si può ascoltare».

IN QUESTO filone di “ammodernamento” futuribile si inserisce la installazione di «luci sospese, simili a lucciole e scintille fluttuanti» realizzata dagli artisti delle luci, il duo Quiet Ensemble, nella cripta della basilica duecentesca. Lucciole e scintille dai colori vivacissimi che rappresentano le “Animae” (plurale del latino anima), le tracce lasciate dai pellegrini che con devozione e speranza hanno attraversato nel corso dei secoli, questi luoghi sacri. Una rappresentazione psichedelica accentuata dai “sospiri” espressi da suoni particolari che accompagnano il girovagare delle luci. Una istallazione che in qualche modo rievoca «le tracce del passato che prendono vita, le azioni, le anime dei pellegrini e i suoni che seguono l’affascinante gioco di fuochi fatui digitali e la polvere iridescente di memoria che riempiono la cripta di una folla di anime».

UN PARCO archeologico che offre una visione futura delle stratificazioni digitali che vanno aggiungendosi a quelle delle pietre che in tutta l’area si vanno portando alla luce: un Parco archeologico che esce fuori dal tempo passato per invadere quello immaginario futuro.

Michele Apollonio

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