LA VISCHIOSA e spesso pruriginosa vicenda degli abusivismi veri o presunti va sempre più trasbordando dai confini personali per implicare aspetti pubblici a ragione del coinvolgimento di esponenti apicali dell’amministrazione comunale a cominciare dallo stesso sindaco Gianni Rotice. L’ultimo aggiornamento riguarda il sopralluogo alla villa abusiva di Viale dei Pini a Siponto, nella disponibilità di Gianni Rotice, della Polizia locale evidentemente per accertare l’entità dei tanti circostanziati abusi come ripetutamente denunciati.
LE COSE vanno prendendo una piega che esulano la sfera privata per richiamare e coinvolgere ambiti istituzionali. Nello specifico il sindaco Rotice e il consigliere di minoranza il dem Massimo Ciuffreda, con tanto di proposta da parte di Rotice di «un incontro pubblico attraverso il quale fare chiarezza una volta per tutte».
ANCHE se di nomi ne girano parecchi, Rotice accusa senza mezze misure «un consigliere di minoranza» di essere il fantomatico “informatore” del giornale on line che si occupa della questione in oggetto. Il sospettato di Rotice è il consigliere comunale PD massimo Ciuffreda. Il sospetto nasce dal fatto che Ciuffreda ha richiesto l’accesso agli atti, nello specifico il fascicolo di Gianni Rotice, «diffondendo abusivamente i contenuti all’esterno». «Qual era l’urgenza che ha spinto il consigliere di minoranza – si chiede Rotice – a fare questo accesso agli atti ed acquisire interamente il fascicolo del sottoscritto proprio pochi giorni prima della pubblicazione del primo articolo incriminato? Quale la sua oggettività rispetto allo svolgimento del suo ruolo di consigliere? Quale l’interesse pubblico? A chi sono stati fatti visionare questi documenti ed in quali ambienti sono circolati?».
ACCUSE pesanti contro le quali non si è fatta attendere la spiegazione del PD che accusa Rotice «di recitare la parte della vittima e cerca di ribaltare una situazione con un attacco immotivato al consigliere Ciuffreda» il quale «considerato – si spiega – il clamore mediatico suscitato dall’abusivismo diffuso nell’agro di Siponto, al fine di approfondire la conoscenza circa le legittimità degli interventi edilizi eseguiti ed elaborare proposte finalizzate al recupero dell’intera area ha chiesto solo e soltanto di visionare ed estrarre copia degli atti amministrativi e delle istanze di legittimazione delle occupazioni del demanio civico “paludi Sipontine”». E aggiunge «il consigliere Ciuffreda al momento della richiesta non sapeva nemmeno dell’esistenza di un “fascicolo personale” a none dell’ingegnere Gianni Rotice». Invita infine il sindaco Rotice «a lasciar perdere le intimidazioni, furbizie, espedienti e comizi autoreferenziali e chiarisca una volta per tutte la sua posizione rispetto agli abusi e ne tragga le conseguenze».
UNA POSIZONE ribadita dalla consigliera di minoranza “Con” Maria Teresa Valente: «Quali misure intende adottare – chiede in una nota – per garantire trasparenza e imparzialità nella gestione di questa vicenda, considerata la sua posizione di Sindaco ed il possibile conflitto di interessi? Qual è la sua posizione riguardo alla necessità di una piena collaborazione e trasparenza da parte delle autorità competenti, come i Vigili Urbani e l’Ufficio Abusi Edilizi, nella verifica e risoluzione di questa vicenda? Ritiene opportuno richiedere un’indagine indipendente sui presunti abusi edilizi in cui è coinvolto, al fine di garantire un trattamento equo e un’analisi oggettiva delle violazioni?». Chiede pertanto «una indagine indipendente: nessuno nemmeno un sindaco può essere al di sopra della legge».
UNA BRUTTA storia che si aggiunge a tante altre, che mina nelle fondamenta l’autorevolezza e la onorabilità dell’amministrazione comunale che occorre – è la richiesta che sale dalla popolazione – ristabilire urgentemente e pienamente.
Michele Apollonio
