IL SINDACO Gianni Rotice ha finalmente sciolto gli indugi ed ha nominato il nuovo assessore alle opere pubbliche: è Michele Di Tullo, giovane geometra con esperienze varie. Gli sono state assegnate le deleghe alle infrastrutture e rete viaria, manutenzione beni pubblici, trasporti, impianti sportivi, edilizia scolastica e portualità.
La nomina di Di Tullo va a colmare il vuoto in giunta lasciato il 29 aprile scorso dalle dimissioni “imposte” all’assessora Lucia Trigiani a seguito dello scandalo della villetta abusiva a Siponto diffuso dalle televisioni nazionali e regionali. Era stata nominata dal sindaco Rotice agli inizi di marzo in sostituzione del precedente assessore Angelo Salvemini licenziato in tronco a seguito di divergenze insorte circa l’affidamento del milionario appalto della illuminazione e servizi pubblici. L’assessore non condivideva il proposito di Rotice di affidarlo anziché alla Engie, ad altri soggetti «che risalivano a persone che avevano appoggiato la sua candidatura alle elezioni amministrative» persone che il PD ha indicato «come sodali storici di Gianni Rotice». E spunta il nome di Michele D’Alba. Vale la pena ricordare che di quell’appalto non si è saputo più nulla, tutto è rimasto rinchiuso nei meandri dell’amministrazione comunale. Ci penserà il nuovo assunto?
IL NUOVO assessore è arrivato ad un anno e sette mesi dall’inizio dell’avventura politico-amministrativa dell’imprenditore ingegnere Gianni Rotice che dell’annunciata “ripresa e resilienza” ha realizzato poco o niente a parte i numerosi selfie ai quali affida la sua presenza in città. In questo lungo lasso di tempo, oltre agli assessori, c’è da registrare la fuga di due consiglieri da Forza Italia, l’unico partito associato ai movimenti di Rotice, e la rottura o quanto meno la fine dell’idillio tra Giandiego Gatta e Gianni Rotice a causa di una scappatella di quest’ultimo in casa Lega, via Apricena, in occasione delle elezioni alla Provincia di Foggia, costata la sconfitta del centrodestra. L’altro partito della formazione iniziale della cordata Rotice, Fratelli d’Italia, ha tolto la sua fiducia all’ministrazione Rotice ma i due consiglieri eletti sotto quel simbolo non lo hanno seguito. Si sono resi indipendenti: Adriano Carbone è confluito nella maggioranza, Grazia Pennella nel frattempo divenuta assessora al welfare, ha preferito «rimanere a lavorare».
DIETRO questi dati di fatto (conditi con scandali, gossip, abusivismi e assimilati) si piò immaginare quali conflitti, intrighi e compromessi si siano consumati e riverberati sull’attività di governo come del resto raccontano le cronache dei consigli comunali, con quali effetti lo denunciano i cittadini sempre più esacerbati. In questo contesto si sono andati sviluppando i vari braccio di ferro circa la scelta del nuovo assessore.
«FINALMENTE Rotice ha fatto coming out, è uscito allo scoperto» si è affrettato a stilettare Salvemini che non ha evidentemente assorbito la sua inutile giravolta dalle retrovie di sinistra alle carezzevoli blandizie di Rotice anche se oggi professa il mea culpa. L’ha spuntata Di Tullo, o meglio hanno prevalso i suoi sponsor occulti come lo stesso ex assessore avalla i susurri che dicono come «sia nota a tutti la vicinanza sua e della consorte all’ex sindaco sciolto». Un continuum con le aborrite amministrazioni passate, attestato dalla presenza nella squadra Rotice di figure che hanno militato e governato in altre formazioni ed ora disinvoltamente a servizio del leader di turno. A quanto pare il film dell’amministrazione Rotice riserva altre “avvincenti” sorprese.
Michele Apollonio