Domenica 22 Dicembre 2024

Portualità e progettualità: un confronto necessario

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E’ d’obbligo ringraziare il lions Club host Manfredonia per aver organizzato il convegno ”La portualità di Manfredonia: stato e prospettive” lo scorso 14 giugno nell’auditorium di Palazzo dei Celestini. E’ stata l’occasione per conoscere i progetti di sviluppo infrastrutturale, dei porti di Manfredonia.

Ci ha deluse un pò la prassi ormai consolidata in tutti gli incontri, di non prevedere lo spazio per il dibattito, dibattito più che mai utile invece per ricevere chiarimenti e dirimere dubbi e perplessità.

Inoltre ci è sembrato inopportuno l’atteggiamento derisorio verso il mondo ambientalista, che pone la questione ecologica, come sfida dei nostri tempi e  di cui anche il Presidente Patroni Griffi dovrebbe tenere conto.

“I porti sono al servizio dell’economia” è la frase introduttiva di tutto il discorso del Presidente Patroni Griffi e noi ci chiediamo: di quale economia?

Certamente è necessario interrogarsi sul destino economico di Manfredonia, ma a partire dalla sua storia e dal contesto in cui si inseriscono le opportunità offerte dal porto Alti Fondali nell’ambito delle ZES. Non è infatti inessenziale la sua collocazione a una manciata di metri dall’abitato di Manfredonia e a ridosso di un’area SIN  tra le più inquinate d’Italia e per giunta interessata da una bonifica del tutto lacunosa, incompleta e di difficile attuazione.

Manfredonia è una città ferita a morte, che continua a pagare con una catena di malattia e morte per la scelta di collocare a pochi metri dalla città un’industria chimica di base, come è stato accertato dai dati della Ricerca Epidemiologica Partecipata condotta dal dott. Annibale Bigeri e la sua equipe e dai dati dell’ultimo Studio Sentieri di un mesetto fa, che mostrano un eccesso di patologie tumorali nella popolazione di Manfredonia.

Ragione valida  questa per dire che è inaccettabile aggiungere danno al danno attraverso un’industrializzazione impattante sulla salute e l’ambiente come nel caso della realizzazione di una piattaforma di smaltimento dei rifiuti.

Ci preoccupa molto la fiducia cieca nella tecnica, quando il rapporto tra tecnica-economia e ambiente viene sbilanciato a favore di una visione tecnocratica, nella consapevolezza che la tecnica non è mai neutra  e che senza una guida politica illuminata, questa può essere al servizio di progetti nefasti, che vanno contro la vita della persona umana e del suo ambiente.

Gli incentivi delle ZES a nostro avviso non dovrebbero soddisfare la sete di “prenditori” di cui abbiamo avuto già esperienza con il Contratto D’Area, rivelatosi un fallimento economico, sociale e ambientale, che ha pregiudicato anche le opere di bonifica nell’area ex EniChem,  ma attrarre “imprenditori” veri e sensibili verso le sorti economiche di un territorio.

Occorrono pertanto un confronto e una collaborazione serrati e sinceri tra le comunità di Monte Sant’Angelo e di Manfredonia nella convinzione che non esiste un “padrone di casa” quando ci riferiamo a un territorio comunale, anzi si dovrebbe prevedere uno sguardo d’insieme per uno sviluppo vero e duraturo di tutto il Gargano e la Capitanata.

Il sindaco Gianni Rotice perciò fa bene a non accettare iniziative industriali impattanti e di imprenditori di dubbia affidabilità nel rispetto che deve a una comunità provata dalle scelte del passato e a insistere nel chiedere un tavolo formale che veda la partecipazione di tutti i soggetti politici e tecnici confrontarsi sulle linee di sviluppo dell’intero territorio.

La Presidente

Manfredonia Nuova                                                                    

Prof.ssa Iolanda D’Errico               

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