SCARPARO è la dizione dialettale anche un po’ spregiativa, di calzolaio ovvero l’artigiano che fabbrica e ripara le scarpe. Oggi con le tecniche innovative di concepire le calzature, non sono tanto ricercati. Ma nell’altro secolo era una categoria di artigiani molto considerata e apprezzata, la loro bottega era un riferimento cittadino ove si commentavano le notizie del giorno e magari si celiava. Lo scarparo un testimone di usi e costumi, un depositario di fatti e misfatti paesani. Un mondo ormai passato che viene riproposto in un film dal sapore nostalgico ma essenzialmente documentaristico con testimonianza autentiche. Lo ha realizzato Anna Rita Caracciolo, una cineasta di Manfredonia, patron del festival “Corto e cultura nelle mura di Manfredonia” che si tiene a fine luglio in riva al mare, giunto alla sua quindicesima edizione.
UN FILM di grande impegno tecnico e produttivo. «Un film del cuore e del territorio» chiosa il critico cinematografico Catello Masullo. «Realizzato a Manfredonia – evidenzia – con il coinvolgimento di duecento persone tra attori, comparse e tecnici vari, nonché una trentina di ragazzi: una metà ha partecipato davanti alla macchina da presa in qualità di attori e comparse, l’altra metà dietro le quinte collaborando ai vari mestieri del cinema. Scritto, prodotto ed interpretato da Anna Rita Caracciolo, diretto da quest’ultima, a quattro mani con Matteo Conoscitore, a sua volta coinvolto anche nel ruolo di attore. Un film epico, che abbraccia un periodo che va dagli anni ’40 ai nostri giorni, ispirato alla storia vera di Vincenzo Caracciolo, padre della regista, scomparso alcuni anni orsono. Denso di storia, di valori, di sentimenti, di nostalgia».
L’AUTRICE sintetizza il sentimento del film nella frase di Sant’Agostino: «La misura dell’amore è amare senza misura. Lo diceva mio padre. Questo film – realizza Caracciolo – è la sua storia, ma in realtà è la storia di tutti i padri, quei padri che ci hanno permesso di arrivare fin qui». Una trama complessa interpretata con grande naturalezza ed efficacia dal cast di attori reclutati nella provincia di Foggia: Gianni Sallustro, Adriano Santoro, Filippo Totaro, Anna Rita Caracciolo, Antonio Del Nobile, Dina Valente, Matteo Conoscitore, Annarita Granatiero, Annarita Castigliego, Giorgio Cecchino, Anna Egidio, Gianluca Granatiero, Rossella Cinque, Paola Croce.
L’OPERA ha esordito al Festival internazionale della cinematografia sociale “Tulipani di seta nera” di Roma ed ha avuto subito un felice impatto sul pubblico che ha apprezzo la trasposizione universale della storia di un uomo come tanti che soffre, che si crea da sé e che affronta le difficoltà e i mille problemi della vita: uno spaccato della vita del sud tra gli anni 40 del secolo scorso e il nascente terzo millennio. È approdato anche all’estero riscuotendo lusinghieri successi di pubblico e di critica, aggiungendo agli allori di “Tulipani di seta nera” quelli prestigiosi di Pinevood Studios di Londra, a Waldwick in New Jersey.
Michele Apollonio