«A QUESTO punto vista la mancanza di risposte condivisibili e sempre eque da parte dell’amministrazione, gli imprenditori si sono uniti per promuovere un altro ricorso al TAR-Puglia nella speranza che si risolva il problema definitivamente». Lo annuncia l’Unione commercianti Manfredonia. Pomo della discordia il Canone unico patrimoniale (CUP) e Canone occupazione suoli e aree pubbliche (Cosap). «Non vogliamo regali ma vogliamo pagare il giusto perché le cifre di cui parliamo fanno tremare i polsi e metterebbero in crisi molte delle nostre attività» chiariscono in un articolato comunicato. «Le tariffe attualmente in vigore – esemplificano – ritoccate e approvate con l’ultima delibera di marzo 2023, non hanno pari in Italia, neanche nella Capitale e nelle grandi città d’arte e turistiche».
AL DANNO si è aggiunta la beffa. «I buoni propositi promessi durante la campagna elettorale – rammentano – vengono subito messi da parte in ragione del Piano di riequilibrio finanziario gravante sul Comune che impone ad un settore produttivo e strategico come quello comprendente bar, ristoranti, trattorie, pizzerie ed altro un aumento di circa il quattrocento per cento». Ogni iniziativa degli operatori del settore si è infranta sul muro opposto dall’amministrazione Rotice. Una situazione conflittuale esplosa a fine agosto 2022 «quando prima l’amministrazione Rotice e successivamente la
società di riscossione tributi C&C hanno trasmesso le cartelle esattoriali “impazzite”. Sono iniziati da settembre 2022 gli incontri con sindaco e assessori di competenza per
mediare delle soluzioni ragionevoli ed eque. Tante le promesse mai arrivate a una soluzione definitiva». Di qui il ricorso alla TAR nella speranza che possa la magistratura contabile riportare le cose ad un livello accettabile. Il Tribunale amministrativo regionale è l’ultima spiaggia per i commercianti di venire a capo di un problema che li ha messi in crisi.
MA LA QUESTIONE rincari spropositati del Canone unico patrimoniale, riguarda anche i beni della Curia arcivescovile di Manfredonia. L’arcivescovo padre Moscone è intervenuto personalmente per evidenziare la situazione di forte disagio in cui si viene a trovare in particolare l’organizzazione della Caritas che rischierebbe addirittura di sospendere la provvidenziale benefica attività di soccorso, in un momento di grande difficoltà generale.
UN ASPETTO che gli operatori del settore che fa capo alla ospitalità, alla ristorazione, al catering e più in genere ai pubblici esercizi, hanno più volte rappresentato all’amministrazione Rotice sollecitando ad intervenire, è quello dell’abusivismo. Una deriva purtroppo diffusa. Il sommerso è notevole. «Non è più procrastinabile – rilevano i commercianti che pagano – effettuare un censimento generale dei fruitori di “occupazione di suoli e aree pubblici” per iniziare a conoscere quanti sono, che superficie o altro occupano, se hanno una situazione regolare e se pagano il dovuto. Occorrerebbe – rilevano – un servizio lotta all’abusivismo e all’evasione. A conti fatti – realizzano – se tutti pagassero il dovuto le tariffe potrebbero addirittura essere ridotte riportate a quelle eque del 2018». Le soluzioni, come si vede, ci sono: manca l’iniziativa di chi preposto a tali compiti.
Michele Apollonio