Domenica 24 Novembre 2024

Divieto Pesca a strascico: Manfredonia dice no!

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Sirene a tutto volume e proposte dai pescatori #SOS_EU_Fishing

Per la marineria italiana e soprattutto per quella di Manfredonia un disastro annunciato il pacchetto UE sulla pesca che estende il divieto di pesca a strascico. Così il 9 Maggio le sirene dei pescherecci d’Italia hanno suonato ad oltranza partecipando alla mobilitazione pacifica #SOS_EU_Fishing promossa dall’Allenza europea per lo strascico. “La pesca a strascico rappresenta il settore più produttivo della marineria nazionale, in termini di produzione ben il 65% del pescato nazionale, ed il 25% di quelloeuropeo operando di media non più di 130 giorni all’anno e quella che assicura prodotto fresco e sano sulle tavole degli italiani – spiega Pietro Spagnoletti di Coldiretti Impresa Pesca – la protesta deve arrivare a Bruxelles ed i pescatori devono essere ascoltati perché hanno proposte per salvare ambiente ed alimentazione”. La marineria di Manfredonia fornisce il 30% del prodotto sul mercato nazionale e la categoria che pratica lo strascico è composta da tutte le fasce di età di lavoratori che hanno visione di ampio respiro e pragmatica: “Il nostro primo interesse è poter pescare in un mare sano – spiega il 28enne Donato Cannito, informatico e pescatore a strascico professionista – anziché fermi lunghi e nei periodi sbagliati, l’Unione Europea ci metta nelle condizioni di praticare la pesca selettiva e secondo la stagionalità della riproduzione, pianificare la pesca con biologi e meteorologi a bordo e con gli strumenti di precisione”. La categoria è pronta e disponibile ad attivare il binomio scienza-pesca con una consapevolezza nuova perché un mare rispettato produce benessere per tutti. “Si rischia che le barche italiane restino in porto e le flotte extra-Eu che non subiscono il divieto possano pescare inondando il mercato con ogni prodotto e senza regole” – aggiunge Spagnoletti. La mobilitazione pacifica degli operatori, a suon di sirene, vede coinvolte tutte le associazioni di categoria: Unci Agroalimentare, Legacoop, Allenza, Coldiretti, Uila. Stanno elaborando un documento congiunto da presentare alla Commissione Europea basato sulle proposte dei pescatori “con l’obiettivo di far capire alla Commissione europea che le misure al vaglio sono insostenibili sul fronte economico e anche sociale – spiega Massimo Bellavista di Legacoop – un dato per tutti: circa il 68% delle aree marine sono già escluse allo strascico per le imbarcazioni europee vanificando tutti gli sforzi fatti dai pescatori soprattutto italiani. Così di fatto si metterebbe fine alla pesca a strascico, ma solo in Europa, spalancando le porte ad un’importazione extra europea meno sostenibile perché non soggetta agli stessi standard di produzione. Un paradosso visto che Virginijus Sinkeviciuster è il commissario europeo per l’ambiente, gli oceani e la pesca”. Mentre si prepara la missione per Bruxelles composta da giovani e veterani della marineria a strascico, i consumatori possono supportare la mobilitazione civile preferendo il pescato italiano: è sufficiente controllare le etichette GSA al banco del pesce: 18 (Adriatico meridionale) che comprende anche Manfredonia; 9 (Mar Ligure e Tirreno), 10 (Tirreno centro meridionale), 11 (mari di Sardegna), 16 (coste meridionali della Sicilia), 17 (Adriatico settentrionale), 19 (Jonio occidentale), oltre che dalle attigue 7 (Golfo del Leon), 8 (Corsica) e 15 (Malta).

di Michela Cariglia

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