Principio che si estrinseca anche nel rispetto della persona e della sua dignità.
In questi giorni tali fondamenta dello stato di diritto, risultano essere state del tutto oscurate e vilipese con inquietante indifferenza.
Ci troviamo costretti ad assistere alle scorribande per il centro abitato della nostra città di alcuni brigatisti (i giornalisti fanno ben altra professione) impegnati a stanare il responsabile di esecrabili condotte criminali.
Questa esasperata caccia alla volpe alimenta il becero giustizialismo popolano che si arma di corda e sapone per dare pubblica esecuzione del ricercato.
Contesto corroborato da giornalisti virtuali che diffondo spasdomici aggiornamenti sgrammaticati al solo fine di dare ulteriore sfogo a beceri pettegolezzi rigorosamente anonimi.
Il tutto per propalare ancor di più l’odore del sangue della preda alla folla inferocita.
Ci vediamo costretti a vedere, noi tutti, una persona, sola, correre per le vie della città in cerca di scampo da questa corrida proclamata nei suoi confronti.
Constatiamo le conseguenze di chi approfitta del palcoscenico della televisione per stridulare anatemi, in preda a convulsioni idrofobiche, nei confronti di soggetti inermi, dando seguito ed incontrollabile eco a fenomeni di anonimo pentitismo, animato da un amor della legalità a dir poco ipocrita.
Per non dire del tutto utilitaristico ed ordinato a becere vendette personali.
In questi giorni si consuma una violenza collettiva, di gruppo, in danno di una persona inerme, dei suoi familiari, dei suoi affetti più cari.
Non non siamo spettatori passivi di questo stupro della dignità umana!
Noi siamo al fianco di Lucia Trigiani!
Non siamo al fianco dell’assessore Lucia Trigiani, del consigliere comunale Lucia Trigiani, dell’amministratore pubblico Lucia Trigiani.
Ma siamo a fianco di Lucia, come donna, come madre e come nostra sincera e leale amica.
Lealtà che risulta essere dimostrata dalle sue tempestive dimissioni da ogni incarico.
Nonostante non abbia commesso alcun reato (termine che significa condotta per la quale la legge prescrive una sanzione penale).
Nonostante abbia “colpevolmente” abitato un immobile costruito abusivamente da altri ed a lei assegnato in virtù di un provvedimento reso dal Tribunale Civile di Foggia.
Nonostante in tutti questi anni in quell’immobile abbia ospitato tante persone, tante autorità politiche, anche passati assessori ai lavori pubblici pienamente consapevoli dello stato di tale manufatto.
Le medesime autorità che in venti anni non hanno mosso un dito per lo scempio perpetrato nel Polder di Siponto, concedendo anche regolari residenze come se nulla fosse.
Per poi oggi invocare giustizia imbracciando il forcone.
In questo contesto, non possiamo che richiamare il monito reso da don Corrado Maglione, sacerdote napoletano, in una sua omelia: “chi è senza peccato….. s’arricurdasse meglio”!.
Forza Italia – Circolo di Manfredonia, Liste “Strada Facendo”, “Io Voto Gianni”, Città Protagonista