Dichiarazione di Paolo Campo, presidente della V Commissione Ambiente del Consiglio regionale
Gli investimenti privati da realizzare nelle Zone Economiche Speciali non possono aspettare i tempi, assai lenti, del ministro per il Sud e la Coesione territoriale Raffaele Fitto.
Ha perfettamente ragione l’assessore regionale allo Sviluppo economico Alessandro Delli Noci quando paventa il fallimento della strategia di rilancio dell’economia pugliese fondata, appunto, sull’allargamento delle ZES già perimetrate per includere particelle di territorio su cui vorrebbero insediarsi impianti produttivi, anche di società estere.
Basterebbe una firma del ministro Fitto che, però, sembra essere politicamente distratto dai primi inciampi del Governo ed amministrativamente incapace di gestire partite complesse come il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza e il Fondo per lo Sviluppo e la Coesione. Nel caso delle Zone Economiche Speciali, magari, si aggiunge il fatto che la governance sia stata nominata dal Governo Draghi.
Il ministro per il Sud e la Coesione territoriale, da buon pugliese, farebbe bene ad emulare i modelli virtuosi di spesa messi in campo dalla Regione, e certificati proprio dall’agenzia per la Coesione, ed a garantire alla Puglia le risorse necessarie a realizzare un’efficace strategia di attrazione e realizzazione di investimenti produttivi.