LO PSICOLOGO di quartiere, uno per ciascuno dei tre ambiti cittadini Croce, Centro Monticchio, è la novità del Piano sociale di zona 2022-2024 territoriale comprendente i comuni di Manfredonia (capo fila) monte Sant’Angelo, Mattinata, Zapponeta, approvato alla all’unanimità dal Consiglio comunale. Alla unanimità si, ma con tanti rilievi, riserve e perplessità a dimostrazione dell’importanza del Piano che guada trasversalmente alle esigenze primarie della città, e del lavoro svolto per definirlo e presentarlo alla discussione dell’assemblea consiliare e dunque a renderlo esecutivo.
L’ASSESSORA Grazia Pennella ha illustrato i tratti salienti del Piano che presenta delle innovazioni rispetto ai cinque che lo hanno preceduto, frutto delle esperienze passate e della attenta osservazione dei cambiamenti intervenuti nella platea dei potenziali utenti, primo fra tutti la progressiva perdita di abitanti. E dunque: potenziamento del numero delle assistenti sociali; digitazione del servizio della cartella sociale personale; istituzione dell’operatore reperibile h24; supporti alla famiglia; implementazione dell’affido familiare; invecchiamento attivo; ampliamento del servizio assistenza domiciliare; interventi sulle disabilità; integrazione scolastica; contrasto alla povertà e inclusione sociale; attivazione dell’Agenzia per la casa; creazione del fondo di garanzia per i fitti di case; lotta ai maltrattamenti sui minori; promozione delle pari opportunità; finanziamento Centro servizi a Borgo Mezzanone.
UN LAVORO certosino di analisi delle realtà cristallizzate nei quattro comuni riportate in duecento pagine. Un dossier delle buone intenzioni? «Una serie di interventi onerosi e impegnativi, non rigidi ma flessibili che si adatteranno man mano dell’emergere delle reali esigenze dei territori» ha precisato Pennella. «Il Piano di zona – ha spiegato la responsabile del Piano, Romina La Macchia – è la storia del territorio dei quattro Comuni. La costruzione di una serie di risposte calate nelle esigenze che il territorio esprime e disposte in un sistema interdisciplinare. Non scatole chiuse ma attività che dialogano fra di loro e provano a dare risposte il più possibile flessibili e rispondenti alle reali esigenze dei cittadini».
NUMEROSI gli interventi. Da parte della maggioranza lodando e sostenendo la bontà del Piano sociale di zona definito da Carbone «più di sinistra che di destra»; dalla opposizione che pur dando atto dell’impegno profuso dall’assessora e dagli addetti all’Ufficio di Piano ad iniziare dalla dottoressa La Macchia, ha avanzato non poche perplessità dovute al poco tempo di attuazione del Piano, in pratica la metà dei tre anni di competenza essendo trascorsa già la prima metà. Di qui lo scetticismo che si possa realizzare la gran mole di interventi previsti anche se numerosi sono da implementare, in corrispondenza peraltro dell’esiguo personale addetto, e dunque il timore che si possano spendere tutti i fondi disponibili (l’ultimo Piano mandò indietro tre milioni di euro). È stato pertanto insistentemente chiesto che si attui un attento monitoraggio di quanto programmato. Tra le richieste avanzate: l’aumento delle giornate di aperture al pubblico degli uffici dei Servizi sociali; una appropriata comunicazione istituzionale e professionale diretta ai cittadini. Non ultima la notazione di Gaetano Prencipe di adottare il meccanismo del Piano sociale di zona che tiene insieme quattro Comuni in piena collaborazione, senza campanilismi, anche per altri ambiti di grande interesse comune.
Michele Apollonio