LA TECNOSTRUTTURA del Comune di Manfredonia perde un tassello: ha lasciato l’incarico di responsabile del settore urbanistica e sviluppo sostenibile, l’ingegnere Rosa Tedeschi arrivata a quell’incarico nel gennaio 2022 avendo vinto il concorso comunale indetto dalla Commissione straordinaria. La dirigente Tedeschi, con un corposo curricula di esperienze tecnico-amministrative, ha lasciato per ottemperare al comando presso la Regione Puglia. A colmare quel vuoto la giunta comunale ha richiamato l’ingegnere Giuseppe Di Tullo. Un ritorno forzato dopo che aveva annunciato le proprie dimissioni a seguito delle accuse mossegli in occasione della questione dell’appalto del servizio di illuminazione pubblica che, come si ricorderà, costò la poltrona al titolare dell’assessorato alle opere pubbliche per vedute divergenti su quel super-appalto da 40 milioni di euro, con il sindaco Rotice che non ci pensò due volte a toglierselo di torno, revocandogli le deleghe contestate vigorosamente dall’interessato. Una questione, quella dell’appalto della pubblica illuminazione, ancora in bilico: il servizio, in attesa di espletare un nuovo bando, è stato prorogato alla “Engie”.
INGEGNERE Di Tullo che, unico dirigente tecnico interno all’Ente, ha raddoppiato gli incarichi: oltre all’interim del settore Urbanistica e sviluppo sostenibile si occuperà del Servizio di protezione civile. Un ripiego che acuisce ancora maggiormente le carenze di personale in seno alla burocrazia comunale. E per di più in un settore particolarmente tecnico e delicato come per l’appunto quello delle opere pubbliche. Peraltro il sindaco Rotice non ha utilizzato – ha contestato la consigliere Valente – i fondi del PNRR per assumere personale specializzato.
A GETTARE una ulteriore ombra, è sopraggiunta la nomina alla guida di quell’assessorato, di una consigliera dell’entourage di Rotice le cui referenze – è stato più volte rilevato non solo dalle forze di opposizione – sono completamente estranee da quelle che si ritiene debba essere dotato il responsabile di quel settore (era addetta allo sportello del CUP). Rotice – è la osservazione evidenziata – ha perso l’occasione per inserire nella sua giunta che non brilla per competenze specifiche, un elemento di alta professionalità in grado di dare sostegno all’attività amministrativa in un settore particolarmente fragile e sotto osservazione.
UN ESEMPIO significativo delle discrepanze, quanto meno, che si creano, è venuto dalla discussione in consiglio comunale sul regolamento di assegnazione di aree a verde a quei cittadini che ne fanno richiesta attraverso la procedura di evidenza pubblica. Il consigliere di minoranza Francesco Schiavone ha fatto notare come a quel regolamento manca un tassello fondamentale: l’elenco delle aree da assegnare. E cita il parere contrario a quello del responsabile amministrativo, proprio della dirigente Rosa Tedeschi che così motivava: «non approvando alcun elenco di aree, viene meno anche la funzione di indirizzo politico-amministrativo che deve fornire il Consiglio comunale negli atti di sua competenza, esautorando l’Amministrazione dai propri compiti di pianificazione e controllo dello sviluppo del territorio». Errori ed omissioni che poi si riverberano a cascata sui cittadini e sulla stessa compagine amministrativa.
Michele Apollonio