Sono rimasta profondamente colpita dalle parole pronunciate dal sindaco Gianni Rotice nei miei confronti durante il Consiglio comunale del 31 marzo, quando si discuteva del bilancio preventivo. Mi ha tacciata di impreparazione con “interventi fuori luogo, non appropriati, senza contenuti tecnici e senza un elemento politico”, invitandomi anche a guardarmi allo specchio per fare autocritica. Credo che forse il sindaco non abbia compreso appieno il mio ruolo di Consigliera di opposizione, che mi impone di vigilare sulle attività dell’amministrazione comunale e di rappresentare gli interessi dei cittadini.
Tuttavia, trovo incredibile che il sindaco non abbia notato che a scatenare la sua ira siano stati alcuni paragrafi che avevo citato dal parere dei revisori dei conti sul bilancio preventivo, dimostrando così di non averlo letto. Da tale parere, che sembra concludersi con un sei politico, emergono diverse criticità dal punto di vista amministrativo, come la rilevante mole di residui attivi ed una scarsa capacità nella riscossione delle entrate.
Per quanto riguarda le entrate, invece di mantenere le imposte al massimo e chiedere grandi sacrifici ai cittadini, dando l’impressione che Manfredonia sia ancora sotto la gestione della Commissione straordinaria, penso che il sindaco e la sua giunta debbano assumersi la responsabilità politica di trovare soluzioni efficaci per combattere l’evasione fiscale e garantire che tutti paghino le tasse in modo equo.
In questo anno e mezzo di amministrazione Rotice non ho visto alcuna azione concreta a beneficio della città di Manfredonia. Ma ciò che ho trovato davvero incredibile è stato scoprire che non sono stati utilizzati i fondi del PNRR per assumere personale specializzato e realizzare progetti innovativi per la città, come evidenziato dai revisori dei conti. Questo suggerisce che la maggioranza al potere non considera il PNRR come uno strumento per affrontare le sfide del territorio, nonostante i proclami della campagna elettorale. E tale mancanza potrebbe avere gravi conseguenze sulla possibilità di ricevere finanziamenti e risorse per la ripresa economica e sociale della città.
Nonostante l’attacco frontale del sindaco, le cui parole denotano una mancanza di rispetto per il lavoro che svolgo in nome della trasparenza e della legalità, continuerò a svolgere il mio ruolo con fermezza e determinazione, nell’interesse della comunità che rappresento. Spero che in futuro si possa collaborare in un clima di maggiore serenità. Dopotutto, l’obiettivo comune è quello di lavorare per il bene della città di Manfredonia e dei suoi cittadini, e spero che questo sia chiaro anche al sindaco.
Maria Teresa Valente
Capogruppo Consiliare CON Manfredonia
