Mai come in questo ultimo periodo i notiziari, i giornali e tutti i mezzi di informazione si occupano degli sbarchi che avvengono sempre più di frequente sulle nostre coste. Il Mediterraneo rappresenta un mezzo per raggiungere la libertà, le proprie aspirazioni, ma spesso è anche un luogo di morte, difficile da valicare. E quando si superano tutti gli ostacoli e si tocca il territorio italiano non sempre si trova quello che ci si aspettava. Spesso si diventa prede di malintenzionati, si fatica ad integrarsi e a rifarsi una vita. Per fortuna c’è qualcuno che prende a cuore la vita di queste persone e offre loro tutto quello che è necessario per far sì che la nostra terra diventi un luogo di accoglienza e di integrazione. Parliamo del Progetto del Comune di Manfredonia denominato “Capitanata Solidale”, finanziato dal Ministero dell’Interno e gestito attualmente dalla Cooperativa Sociale MedTraining. Lo scopo del Progetto è quello di “Accogliere ed Integrare” cittadini stranieri, da cui l’acronimo SAI, Sistema di Accoglienza ed Integrazione; in particolare, l’accoglienza è rivolta a stranieri richiedenti asilo o rifugiati politici, ossia soggetti che giunti in Italia hanno fatto richiesta di protezione internazionale o sono già in possesso di un permesso di soggiorno per protezione internazionale. Il lavoro di accoglienza ed integrazione è svolto dall’equipe della Cooperativa Medtraining con gli assistenti sociali ed amministrativi del Comune. Ai beneficiari viene fornita innanzitutto l’accoglienza materiale, vitto e alloggio, all’interno di abitazioni a Manfredonia, che hanno il compito di tenere in ordine, rispettare i turni di pulizia e occuparsi della gestione domestica. Successivamente, se necessario, viene fornito loro supporto psicologico e legale, accompagnandoli nelle pratiche burocratiche, ma soprattutto frequentando il CPIA per imparare la lingua italiana, presupposto fondamentale per l’integrazione. Dopo un anno circa gli interessati vengono assistiti nella ricerca di un lavoro e di una casa. Ognuno di loro ha da raccontare storie di sofferenza e di maltrattamenti che però, con l’aiuto di questo progetto, hanno sempre un lieto fine. Il giornalista Emiliano Moccia, volontario dell’associazione “Fratelli della Stazione”, che si occupa di accogliere senza fissa dimora e migranti, ha raccolto una parte di questi racconti in un volumetto intitolato Come in mare così in terra, Racconti dal Mediterraneo. Vi ritroviamo, fra l’altro, la storia di Sara che per sfuggire al matrimonio precoce in Nigeria si è ritrovata a doversi prostituire, quella di Ebrima, che ha realizzato il suo sogno di diventare arbitro di calcio, e anche la storia di padre Arcangelo Maira, il missionario scalabriniano che spese la sua vita al servizio degli ultimi, degli emarginati e dei migranti. Voci di dolore e di speranza, che ci invitano a non voltare la testa. Il libro è gratuito, è un invito alla lettura. E’ possibile trovarlo e ritirarlo a Foggia presso
Centonove/novantasei in piazza Cavour n 3, la bottega che vende prodotti etici, solidali e liberati dalle mafie. E’ anche possibile ritirarlo presso la sede di Medtraining, in corso del Mezzogiorno 10.
di Mariantonietta Di Sabato