IL CONVENTO San Matteo Apostolo assiso maestoso sulla rupe che sgorga da monte Celano e si affaccia sulla vallata sottostante a far da culla alla cittadina di San Marco in Lamis, è tra i santuari del Gargano che più di ogni altro, pur esemplare testimone delle evoluzioni sociali e culturali della Montagna scara per antonomasia, trascende il concetto di luogo di culto per rappresentare il rifugio amico, sempre aperto ad ogni esigenza che il divenire dell’esistenza propone. Lo attesta la sua storia millenaria andatasi adattando alle variabili dei tempi. Un racconto denso e intenso delle vicende religiose, culturali e civili che gli sono andate dipanando intorno e delle quali esso stesso si è rivelato discreto testimone, solenne certificatore di quegli eventi.
UN RACCONTO straordinario che continua. L’ultimo volume, in ordine di tempo, che sintetizza il ruolo e la funzione rappresentati da quel convento dalla doppia denominazione di San Giovanni in Lamis e di San Matteo, è ancora fresco di stampa e focalizza il rapporto secolare di quella presenza fuori dal tempo col territorio: “Il convento San Matteo sul Gargano e il territorio” (Andrea Pacilli editore, pag, 320, 20euro). Autore speciale è padre Mario Villani da San Marco in Lamis, un francescano addetto ai lavori, che per oltre mezzo secolo ha vissuto in quel convento dall’aspetto più di una fortezza che di un cenobio, dei quali quaranta come responsabile della Biblioteca contribuendo a potenziarne e impreziosire la dotazione libraria e a farne punto di riferimento laborioso di studiosi, accademici, studenti, fedeli. Un uomo di fede e di cultura a tutto tondo impegnato in numerose e variegate attività di studio e di ricerca nelle quali fede e scienza costituiscono gli straordinari fattori di coagulo civile.
«PADRE MARIO mette bene in evidenza – annota Paolo Malagrinò nella introduzione – come il Santuario ha saputo adattarsi ai cambiamenti del tempo e rispondere alle mutate esigenze dei fedeli senza pur tuttavia venir meno alla naturale assistenza spirituale». Dalla prima fase, quella Benedettina e cistercense finita nel 1578, alla seconda francescana da quella data in avanti. Ininterrottamente. Una continuità contrassegnata dai pellegrinaggi che ancora oggi, pur con le mutate condizioni ambientali, costituiscono uno dei punti di forza del Santuario.
IL VOLUME “Il convento San Matteo sul Gargano” sarà presentato giovedì 30 marzo prossimo alle ore 18,30, alla Biblioteca comunale Auditorium “P Soccio”. Con l’Autore interverranno Renzo Infante dell’Università di Foggia; il sindaco Michele Merla; padre Stefano De Luca, Santuario San Matteo; Angelo Ciavarella Fondazione “P. e A. Soccio”; Giuseppe Soccio “Quale Sammarco”; Luigi La Porta “Lions club Satellite “Gargano Cultura e Ambiente”.
Michele Apollonio