QUESTA VOLTA a mettere i commercianti contro l’amministrazione comunale sono le tariffe del Canone Unico Patrimoniale (CUP) che ha sostituito il Canone occupazione suoli e aree pubbliche ovvero la ex COSAP. In una nota lamentano i consistenti aumenti apportati alle tariffe. «L’esoso canone, aumentato del 330%, ha già messo a dura prova molte imprese del settore nel 2022 e adesso la stessa situazione si presenta per il 2023. Le cifre sono da capogiro».
L’UNIONE pubblici esercizi e commercianti, ricorda che è «dall’arrivo delle cartelle esattoriali del 2022, ricevute durante i giorni di Festa Patronale, che si sono avviati incontri e dibattiti con l’Amministrazione nelle persone del Sindaco e dell’assessore al ramo. Tante promesse ma, ad oggi, nulla è cambiato. L’Amministrazione forse non si rende conto – evidenzia la nota – delle difficoltà delle Aziende “sopravvissute” al Covid e attaccate poi dagli effetti della guerra con aumenti di energia elettrica, gas e materie prime che hanno gestito con grandi sacrifici, riducendo sin quasi a zero gli utili pur di sopravvivere come hanno anche fatto le famiglie che hanno rinunciato a tanto. Noi non vogliamo l’impossibile – rilanciano – chiediamo solo di rendere i tributi equi e pagabili come lo erano sino al 2018. Se i tributi sono esagerati non li paga praticamente nessuno. E’ quello che fino ad oggi è successo. L’Amministrazione continua a non risolvere i problemi delle imprese e soprattutto prende impegni che puntualmente sono disattesi».
IN QUESTO contesto si inserisce l’annosa e irrisolta questione degli abusivi e degli evasori. Secondo stime correnti pagherebbe regolarmente il canone CUP, solo il 40 per cento degli occupanti aree pubbliche, vale a dire circa 140 imprese sulle 330 stimate in città. L’appello è quello di sospendere il consiglio comunale nel quale discutere il bilancio comunale convocato per il 31 marzo e rinviarlo, come prevede la legge, al 30 aprile prossimo. In tal senso c’è stata una esplicita richiesta anche dai consiglieri di opposizione che hanno condiviso in pieno le richieste e le preoccupazioni dei commercianti.
NEL FRATTEMPO si dovrebbero trovare delle soluzioni accomodanti. Gli incontri avuti fin qui non sono stati promettenti. Tant’è che i commercianti hanno chiesto «le immediate dimissioni dell’Assessore al Bilancio e al Demanio Antonella Lauriola la quale durante l’ultimo incontro con una nutrita delegazione di commercianti ha fatto dichiarazioni offensive e poco consone al ruolo che ricopre. Riteniamo inoltre l’assessore Antonella Lauriola inadeguata alla gestione delle criticità e delle esigenze che le imprese e la città tutta attendono che siano risolte».
AL MOMENTO permane un senso di civica attesa «ma siamo propensi – avvertono i commercianti – a manifestare le nostre richieste, se sarà necessario, con ogni iniziativa lecita e utile per il raggiungimento delle richieste. In un momento di crisi profonda – annotano – chiediamo solo di lavorare serenamente per garantire lavoro e reddito ai nostri collaboratori e alle nostre famiglie. Siamo anche artefici, nonostante tutte le avversità, del decoro di molti angoli della città, di molti servizi, dell’ospitalità sempre discreta ed efficiente. Siamo tra le imprese grazie alle quali questa città vive sotto tutti i punti di vista».
Michele Apollonio