Di Aldo Caroleo
La Chiesa di S. Maria Maggiore di Siponto fu iniziata nel 1033 ed ultimata nel 1117, consacrata in quell’anno da Papa Pasquale II pellegrino sulla Montagna dell’Angelo.
Di stile romanico, a forma quadrata ( è un perfetto cubo), risente di influssi orientali ed armeni, dati i rapporti che Siponto, porto della importante della Daunia , intratteneva con l’Oriente vicino.
I pellegrini che visitavano il Santuario di san Michele sul Gargano erano poi diretti in Terrasanta imbarcandosi dai porti pugliesi tra i quali, uno dei più prossimi ed importanti, era quello di Siponto.
La Chiesa , come tutta la l’antica Siponto, subì dei danneggiamenti irreversibili con gli eventi sismici del 1223 e del 1225 , insieme ad eventi politici che indussero nel 1264 Manfredi a spostare la città fondando la Novellum Sipontum che da lui prenderà il nome di Manfredonia
La chiesa rimase diruta e quasi scoperchiata per cica 400 anni, quasi in abbandono e forse anche sconsacrata- Nel 1675, sarà riconsacrata dal Card. Vincenzo Maria Orsini (come si legge su un’epigrafe dello stesso Orsini posta all’interno della chiesa) . Solo la Cripta funzionò come Ecclesia inferiore dove era venerata l’icona lignea della Sipontina .
La chiesa superiore, anche se sommariamente coperta fu comunque oggetto di frequentazioni per la presenza, fina dal XII Sec. dell’Icona Odigitria della Madonna di Siponto. Sempre dall’Epigrafe dell’Orsini, si apprende che in occasione di quella riconsacrazione del 1675, l’Arcivescovo concesse 100 giorni di indulgenza a chi avesse visitato la Chiesa.
Le iscrizioni graffite sulle facciate superiori partono in effetti da quella data: non ve ne sono di precedenti se non qualche segno da attribuirsi al periodo medievale.
Il nodo di Salomone che è graffito con molta precisione è collocato sulla facciata esposta a Nord, accanto al rombo nell’arcata esterna di estrema sinistra.
Da una stampa del 700 del Dèsprez si nota che la facciata era parzialmente ricoperta di detriti che arrivavano alla soglia superiore dell’attuale portale di ingresso ad una quota, quindi, molto più alta del piano campagna o del piano del sagrato originale.
La conferma di questo è data dalla posizione dei graffiti del portale che sono posti , rispetto al sagrato originale, ad una quota molto alta e quindi molto scomodi da realizzare dal piano campagna originale: gli autori avrebbero dovuto dotarsi di scale o di altro, cosa molto improbabile).
Lo stesso dicasi per la posizione del nodo di Salomone per la cui realizzazione era necessario stare in posizione comoda e per molto tempo, data l’accuratezza geometrica con cui è stato realizzato.
Quindi, per i motivi suddetti :
- Rifrequentazione della chiesa dopo la riconsacrazione del 1675 e datazione da questa data delle scritte graffite ;
- Posizione dei graffiti stessi situati in posti alti rispetto alla quota del sagrato primitivo venuto alla luce con le operazioni si scavo degli anni ’70.
ipotizzo che il nodo di Salomone della Chiesa di S. Maria di Siponto sia stato realizzato in epoche successive al periodo romanico e comunque coevo e successivo al 1675.
Aldo Caroleo