Giovedì 21 Novembre 2024

Lo scoglio della discordia

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 UNO SCOGLIO della sua amata Tremiti dedicato a Lucio Dalla, a ottanta anni dalla nascita e undici dalla scomparsa. Un pensiero gentile ancorché grato per il tanto amore manifestato per quell’arcipelago magico che duetta con il non meno incantato Gargano, al quale ha dedicato tanto della sua arte musicale. Detto fatto. La giunta comunale del Comune delle Isole Tremiti, riunitasi il 4 marzo 2023 delibera di intitolare al «Maestro Lucio Dalla lo Scoglio che si trova tra l’Isola del Cretaccio e l’Isola di San Nicola che assumerà il nome di “Scoglio di Lucio Dalla”». Ma scoppia la polemica.

MAI L’IMMAGINE dello scoglio è uscita fuori della metafora letteraria per materializzarsi in tutta la sua forza dirompente come nel caso della operazione omaggio a Lucio Dalla. Lo scoglio scelto è una antica appendice del Cretaccio, trenta metri circa, di colore scuro ridotto a isolotto desolato corroso dalle onde che lo sovrastano durante le tempeste di mare, di poco affiorante ormai all’interno del canale tra il Cretaccio e l’isola di San Nicola. Uno scoglio, ma più propriamente un grosso macigno, ben noto che ha già un suo nome, come ne hanno tantissimi altri scogli, insenature e grotte che costellano l’arcipelago delle Diomedee. Termini che richiamano situazioni più disparate rievocanti leggende, storia, credenze, misteri, fantasie: il campionario è corposo e vario. Anche quello scoglio che si vorrebbe dedicare all’autore di “Come è profondo il mare” ne ha uno riportato dalle mappe dell’arcipelago.

È LO SCOGLIO la “Vecchia”: ad ogni cambiamento di tempo, tramanda una leggenda popolare risalente al 1846, su quel lembo di roccia compare il fantasma di una vecchia con la conocchia in mano intenta a filare. Ma c’è un’altra versione raccolta da Michelangelo De Meo, lo storico e ricercatore delle Isole Tremiti, nella quale il fantasma della vecchia appare con tra le mani la testa mozzata di uno di quei diseredati confinati su quelle isole, ucciso da due detenuti per derubargli 34 grani equivalenti ad oggi a tre euro, con i quali si poteva comprare 11 uova, oppure un pollo e mezzo, o un coniglio e mezzo, oppure tre chili di pesce o anche una coppola di lana.

E ALLORA se quello scoglio aveva già un suo nome registrato e certificato dalle mappe ufficiali di quelle isole, perché dargli un nuovo nome sia pure di un illustre concittadino onorario di Tremiti? Obbiettano i tremitesi tra cui il noto campione subacqueo Arturo Santoro che annota come cancellare nomi facenti parte di una toponomastica consolidata significa cancellare la storia delle isole come andatasi dipanando nei secoli, riferimenti unici che andrebbero invece opportunamente evidenziati anche ai fini turistici. Anche perché, si fa ancora rilevare, esistono già due aree pubbliche dedicate a Lucio Dalla, deliberate dal Commissario straordinario il 9 marzo 2012: a San Domino, tra gli alberghi “Belvedere” e “Gabbiano”, c’è “Piazza Lucio Dalla”; mentre a San Nicola c’è “Largo Lucio Dalla”.

PER ONORARE più opportunamente l’arte di Lucio Dalla e tutto quello che la sua musica ha evidenziato, è opinione diffusa che sarebbe di gran lunga più lungimirante e utile attivare e valorizzare i riferimenti culturali che a Lucio si ispirano, come ad esempio il museo, attività che diano seguito alle iniziative artistiche aperte ai giovani.

GLI SCOGLI lasciamoli fantasticare con il mare…

Michele Apollonio

 

 

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Isole Tremiti · News

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