Giovedì 21 Novembre 2024

Energas all’esame del ministro Pichetto Fratin

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«UN CORTESE e propositivo incontro che segna una nuova tappa della battaglia di Manfredonia contro Energas, il deposito costiero Gpl più grande d’Europa» è il sintetico e realistico commento dell’on. Giandiego Gatta e del sindaco di Manfredonia Gianni Rotice, all’esito dell’incontro con il ministro all’ambiente del Governo Meloni, Gilberto Pichetto Fratin. Un approccio interlocutorio che si aggiunge ai tantissimi altri tenutisi in oltre vent’anni di tira e molla su quella vicenda che ben si presta a qualificare come (non) vanno le cose nel Bel Paese. Un contatto in ogni caso utile a mettere a punto i tasselli di un puzzle squinternato nel quale i “pro” e i “contro” espressi in tutti i modi non sono riusciti a definire un progetto che rimane sospeso su un orizzonte tempestoso.

A SOSTENERE la ferrea posizione contraria di Manfredonia con il deputato e i sindaco si sono accompagnati l’arcivescovo della Diocesi Manfredonia Vieste San Giovanni Rotondo, padre Franco Moscone, Iolanda D’Errico in rappresentanza delle associazioni culturali e ambientaliste cittadine, Enzo Cripezzi, presidente della Lipu Puglia. Puntigliosa, dettagliata, documentata, accorata l’analisi sulla «obsolescenza tecnologica dell’impianto e la non strategicità del Gpl nelle politiche energetiche internazionali, nonché, oltre alla sua estrema pericolosità, per l’ambiente e la salute pubblica, ad un territorio già sfregiato dai danni dello stabilimento Enichem».

LA MOLTEPLICITA’ e gravità delle ragioni a sostegno della tesi contraria di Manfredonia, sono state raccolte in un dossier «nel quale sono specificati dettagliatamente i motivi tecnici, sociali, ambientali, politici del netto “NO” degli Enti locali Comune, Provincia, Regione, Ente Parco, sui quali grava il rischio – è stato evidenziato – di una nuova infrazione comunitaria in quanto riguardante un’area SIC/ZPS già in passato oggetto di sanzione» come dettagliatamente esposti dal naturalista Enzo Cripezzi e dalla presidente Iolanda D’Errico che ha, tra l’altro ricordato lo storico accoglimento da parte della Commissione europea del ricorso presentato dalla donne di Manfredonia sulle conseguenze del danno provocato dallo stabilimento Enichem. Un impianto che – è stato rappresentato – si pone in netto contrasto con le prospettive di sviluppo dell’area di Manfredonia affidate alla valorizzazione della pesca, del turismo, all’archeologia.

«IL MINISTRO ha ascoltato – è detto in una nota – con molta attenzione, approfondendo già quanto di sua conoscenza, che confronterà ulteriormente con gli uffici per relazionare a Palazzo Chigi, presso cui giace da due anni il relativo dossier, sulle determinazioni da intraprendere».

NATURALMENTE il ministro Pichetto Perin non poteva esprimere un giudizio sul problema spettando questo al Consiglio dei ministri. «Il ministro ha ascoltato con attenzione e interesse, ha preso appunti» ha commentato l’arcivescovo Moscone che ha sostenuto fortemente le ragioni della popolazione di Manfredonia. «Credo che abbia compreso le difficoltà e tutto quello che significa un progetto vecchio di 25 anni nel corso dei quali il territorio e le prospettive di Manfredonia sono profondamente cambiate. La decisione sarà collegiale del Consiglio dei ministri, la speranza è pertanto quella che tutti i componenti comprendano il danno che riceverebbe un territorio già alle prese con tante difficoltà».

  Michele Apollonio

 

 

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