Domenica 22 Dicembre 2024

La grande industria automobilistica scende al sud attratta dalla Zes

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Dalla chimica alla meccanica; dai fertilizzanti alle automobili: l’area industriale di Macchia cambia pelle, quanto meno parzialmente. È l’effetto ZES, acronimo di Zone economiche speciali, vale a dire aree che godono di particolari privilegi istituite con Decreto legge nel 2017 nell’ambito degli interventi urgenti per la crescita economica nel Mezzogiorno. Le imprese già operative o di nuovo insediamento al loro interno possono beneficiare di agevolazioni fiscali e di semplificazioni amministrative. Sono rette da un Commissario Governativo che cura l’istruttoria delle domane di insediamento pervenute, al termine delle quali, se l’istanza rientra nei requisiti previsti per legge, emette una autorizzazione unica a procedere nell’investimento. L’area industriale che ha nel porto industriale di Manfredonia il riferimento caratterizzante, si sviluppa nelle aree retroportuali di Manfredonia e Monte Sant’Angelo, fa parte della ZES interregionale Adriatica. Per la sua posizione geografica e le infrastrutture che si ritrova, la ZES del golfo adriatico esercita tutti i suoi vantaggi di attrazione di attività industriali in linea con la transizione digitale. Tra queste grande interesse per l’attività di assoluta novità e di completa rottura con il passato, va suscitando una iniziativa del settore meccanico, automobilistico nello specifico. A proporre un progetto di avanzata concezione è la “Mazzanti Group”, solida azienda di Pontedera presente dal 2000 sul mercato delle hypercars endotermiche, che ha progettato di impiantare all’ombra del Gargano, nell’area ex Enichem, una fabbrica di automobili e relativa componentistica. Una iniziativa in avanzato stato di realizzazione. Ne parliamo con il presidente della “Mazzanti Industries”, ingegnere Marco Monaco. “Si è una idea avveniristica cui stiamo lavorando con impegno e passione per realizzarla” attacca rispondendo alle nostre domane. È una nuova impresa – realizza – partecipata dalla Mazzanti Testing and Innovation Lab e da un pool di soci manager creata appositamente per lo sviluppo di un progetto industriale per la produzione di componentistica automobilistica elettrica e macchie elettriche premium, quali Suv, Supercar, Hypercar, similmente elettriche, e di altre applicazioni sempre volte alla mobilità sostenibile. Sono stati opzionati” – dichiara Monaco – due terreni nell’ex stabilimento Enichem, le isole 4 e 5 per complessivi 95mila metri quadri di cui costruibili 55mila metri quadri, di proprietà di EniRewind, locazione concordata 228mila euro/anno. L’investimento previsto è di 120milini di euro coperto da banche internazionali, con un fatturato nel 2024 di 50 milioni che salirà progressivamente fino a raggiungere il miliardo e mezzo nel 2027. Anche il personale è proporzionalmente previsto a partire da 50 unità e arrivare a regime a 500”. All’impresa da impiantare nel Mezzogiorno – rivela – sono interessati, attratti dalle provvidenze ZES, diversi manager imprenditori industriali con grande esperienza automobilistica, fra questi anche Ferrari e Carena SPA. Non solo automobili ma anche tutto quanto occorre per equipaggiarle e dunque – spiega il presidente Monaco – batterie elettriche di ultima generazione, motori elettrici innovativi industrializzando il proprio brevetto internazionale innovativo, motore multirotorico scalabile di potenza per una grande varietà di applicazioni automobilistiche, la copertura meccanica esterna sarà fornita da Ferrari e Carena. Una iniziativa di grande respiro e di assoluta tranquillità che è da ritenere trovi tutti d’accordo, non suscita malumori e riserve.

di Michele Apollonio

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Commenti

  • hypercars endotermiche? NO. auto elettriche o niente

    ANGELO D'AMATO 06/03/2023 15:49 Rispondi

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