Giovedì 21 Novembre 2024

Affreschi a rischio nella Cappella della Maddalena: un altro pezzo di arte e di storia rischia di scomparire

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Sul  cartaceo di “Manfredonianews”   del 17 febbraio del 2023,  l’ottimo  Matteo di Sabato lancia  un grido di allarme sulle condizioni di degrado degli affreschi della Cappella della Maddalena…e ha fatto benissimo a ricordarlo.  Anch’io, più modestamente, in un mio contributo datato 2016, che ripropongo , feci la stessa cosa, che è risultata disattesa. Proporrò, per chi avrà la bontà e la pazienza di leggermi, altri contributi sulla Cappella della Maddalena e sui suoi affreschi.

E questa volta sperando che qualcuno raccolga questi autentici  allarmi per dei tesori che rischiano di scomparire e insieme ad essi, anche parte della memoria di questa città.

Aldo Caroleo

 

“Come è noto, la Cappella della Maddalena rappresenta un ‘autentico gioiello sia di architettura ma anche uno splendido ciclo di affreschi, alcuni dei quali, anche se ormai dei frammenti, evidenziano l’opera di grandi artisti.

Due di questi affreschi sono però ancora facilmente leggibili .

Nel più esteso affresco è raffigurato l’Albero di Iesse, un tema iconografico  molto usato nell’Arte. Vi è raffigurato Iesse come un vecchio dormiente e disteso, e  dal suo corpo fuoriesce un albero con dei rami che terminano in una chioma in alto al centro dentro la quale, come in una mandorla, vi è raffigurata Maria e il Bambino.

Sui rami, a destra e a sinistra del fusto dell’albero, una serie di cartigli con delle figure in tondo che guardano verso l’alto.

Solo due i nomi leggibili:  DAVID  e ROBOAM. In un altro mio contributo ho cercato di dare una possibile interpretazione iconografica, completando i nomi mancanti nei cartigli.

L’altro affresco quasi intero, è all’interno di una bellissima edicola e raffigura una Deposizione.

Gli altri sono frammenti , ma il più bello, a mio avviso, raffigura il viso ,quasi distrutto, ma ancora leggibile specie lo sguardo, di una Madonna bellissima.

Sono ritornato nella Cappella dopo quasi otto mesi e sono rimasto letteralmente sconvolto dallo stato di deterioramento che sta letteralmente mettendo a rischio queste meravigliose pitture.

Le foto   dicono più delle parole.

Un grido di allarme serio che dovrebbe far ripensare ad una diversa  attenzione da parte di tutti coloro  (Istituzioni, Belle Arti, ecc.) che  si impegnino veramente e non solo sterilmente  per il recupero dei tesori culturali della Città che rischiano di scomparire per sempre insieme ad una parte della memoria di questa città.

 

Aldo Caroleo,  Siponto

 

 

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