LA TONALITA’ del giallo nella questione Seasif, si scurisce ulteriormente. Il riferimento non è solo alle problematiche che il progetto dell’imprenditore milanese ha intenzione di realizzare sulle aree retroportuali Zes di Manfredonia-Monte Sant’Angelo, ma sul ruolo che ha fin qui svolto Manfredonia, la sua massima espressione amministrativa quale è il sindaco, nella fattispecie Gianni Rotice.
ALL’INCALZARE delle notizie peraltro frammentarie sull’entità e lo sviluppo di quel progetto presentato dalla Terminal Geochem srl consociata di Seasif, e alla completa assenza a Manfredonia di informazioni su quella iniziativa annunciata già un paio di anni prima, il sindaco Rotice ha pubblicato un post nel quale afferma di aver partecipato a tre imprecisate «riunioni tematiche nelle quali ho mostrato sin da subito tutte le mie perplessità e contrarietà». Una dichiarazione postuma che ha destato larghe perplessità e forte disappunto: non vi sarebbero riscontri oggettivi nei consigli comunali (in quello del 23 gennaio scorso un semplice generico accenno in meno di un minuto) e senza risposta è rimasta la richiesta di notizie del consigliere “dem” Massimo Ciuffreda. Nessun accenno alle riunioni che si sono ripetute varie volte. Vi sono invece riscontri oggettivi della presenza, fra gli altri, del sindaco di Monte Sant’Angelo, Pierpaolo D’Arienzo che segue assiduamente l’evolvere del progetto che avrebbe la maggiore elaborazione nel territorio di Monte, che è poi quello dell’ex Enichem, che è poi attiguo all’abitato di Manfredonia. In un video ha chiarito che «l’area ex Enichem è territorio di Monte Sant’Angelo e decide il Comune di Monte Sant’Angelo»
LA STORIA insomma si ripete. «E noi di Manfredonia rimaniamo a guardare e a subire» annota Francesco Schiavone consigliere comunale di “Progetto popolare”. «Sono mesi – rileva – che si discute di un grande progetto con investimenti consistenti che riguardano Manfredonia, il porto, e noi consiglieri e cittadini simo tenuti fuori da ogni considerazione. Risulta che il sindaco Rotice non sia stato presente a tutte le riunioni in cui si è parlato del progetto, a Bari come a Foggia: Manfredonia naviga alla cieca».
PER FORTUNA, si fa per dire, non c’è ancora nulla di definito. Un progetto dettagliato di quello che vuol fare la Seasif non c’è. Lo ha confermato alla “Gazzetta” il Commissario di Governo alle Zes dell’Adriatico, Manlio Guadagnolo. Di certo c’è solo la consegna da parte dell’Autorità di sistema portuale del mare Adriatico meridionale alla Geochem, dei nastri trasportatori che corrono lungo i circa tre chilometri di “passarella portuale” che collegano le aree retroportuali col bacino portuale. «La Geochem solo da alcuni giorni è stata messa in condizioni di esaminare l’impianto – ha rivelato alla “Gazzetta” il presidente di AspdmAm Ugo Patroni Griffi –: quando presenterà il progetto esecutivo lo valuteremo e se sarà congruo lo approveremo altrimenti è destinato ad essere smantellato».
SI È in una fase di stallo progettuale. «A maggior ragione occorre una presenza istituzionale assidua e competente, il coinvolgimento dell’assemblea consiliare e delle rappresentanze culturali cittadine per un esame di quello che può accadere e per l’assunzione delle dovute responsabilità» affermano “Con” e “5 Stelle” che ricordano che è già stata chiesta, senza esito, una assemblea consiliare monotematica.
Michele Apollonio