Domenica 22 Dicembre 2024

Valente: “Il grande bluff dello stadio Miramare: mentre i tifosi sognano di giocare a calcio, Rotice prende a calci i loro sogni”

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C’è chi gioca sul campo di calcio e poi c’è chi, come il nostro sindaco, gioca a prenderci in giro. È ormai da mesi che assistiamo alla telenovela del Miramare e questa storia ha dell’incredibile fin dall’inizio, poiché lo stesso soggetto che è artefice della presentazione del progetto di valorizzazione del campo sportivo, è anche contemporaneamente colui il quale è chiamato ad esercitare il ruolo di verifica e controllo del contratto che è stato stipulato prima che diventasse sindaco.

Tra le prime bugie, finalizzate ad enfatizzare il suo lavoro, è quando ha sostenuto che lo stadio di Manfredonia è privo di agibilità da ormai 7 anni. Affermando ciò ha dimenticato che, quando era presidente del Manfredonia Calcio, per il campionato di calcio 2021-2022, tra le richieste per l’iscrizione c’era il nulla osta del campo di gioco, dove si attesta tra l’altro che l’impianto è dotato di certificato di agibilità, rilasciato dalla competente Autorità, come previsto dal Decreto Ministeriale. L’atto è stato sottoscritto dalla Commissione Straordinaria e a questo punto o Rotice mente sapendo di mentire o è un atto che attesta il falso…

Il 30 ottobre 2021, con la firma sul contratto di concessione dello stadio, l’allore presidente Rotice dichiarava: “Con oggi può partire una nuova stagione sportiva e non solo”. Il 23 giugno 2022, dopo ben 129 giorni, in conferenza stampa presso lo stadio Miramare per la presentazione del nuovo progetto sportivo, il sindaco rassicurava sui tempi di realizzazione dei lavori.

Dopo un altro mese ancora, il 28 luglio 2022, ad una nuova conferenza stampa, Iraldo Collicelli, presidente S.S.D. Manfredonia Miramare, alla presenza del sindaco Rotice, garantiva che lo stadio sarebbe stato pronto per la prima di campionato, salvo poi giungere al 6 novembre con una strampalata nota stampa dove anziché recitare un mea culpa, la società riconosceva l’impegno e l’attività del sindaco Gianni Rotice (!?!) nell’interlocuzione presso le sedi deputate per accellerare le tempistiche burocratiche legate al collaudo. Ma di quale collaudo stiamo parlando???

In linea con questo primo anno e mezzo di governo cittadino del nulla, anche per la vicenda legata allo stadio Miramare hanno avuto la meglio improvvisazione e superficialità, accompagnate dalla “inconsapevole” complicità degli uffici comunali prima e della commissione chiamata a giudicare il progetto di valorizzazione dopo, presentato a seguito del bando di gara del 4 settembre 2020.

In realtà, occorre precisare, non c’è stata gara, poiché l’unico progetto di valorizzazione è stato presentato dalla S.S.D. Manfredonia Calcio 1932 che, risultata aggiudicataria, ha poi passato la ‘palla’ alla S.S.D. Manfredonia Miramare costituita il 15.06.2022 e perfettamente sovrapponibile nella sua composizione societaria. Un passaggio che non si comprende con quale atto amministrativo sia stato autorizzato. Ma tanto, nella città dei balocchi, tutto ormai sembra essere possibile.

L’esame degli atti è incredibilmente imbarazzante. In via preliminare è utile ricordare, checché ne voglia dire il sindaco, che i lavori non sono opera di beneficenza di alcuni mecenati, ma investimenti di privati che con un piano economico e finanziario  hanno dimostrato di poter rientrare della spesa. E occorre anche ricordare che lo stadio è di proprietà della città, per cui la decisione di come, chi e quando utilizzarlo spetta unicamente al Comune di Manfredonia.

Anche rispetto alle autorizzazioni necessarie, che bisognava richiedere agli Uffici tecnici del Comune e agli Enti competenti, non si comprende se si è agito in deroga alle  norme vigenti, dal momento che trovarle risulta complicato.

Ma il bello viene ora…! Nell’elaborato A della relazione tecnica del Piano di Valorizzazione si legge: “…. Il presente progetto è stato redatto facendo riferimento al Regolamento “LND Standard” per la realizzazione di un campo da calcio in “erba artificiale” di ultima generazione destinato a ospitare i campionati F.I.G.C. – LND sino alla serie “D” e S.G.S.”.  Dalla lettura sembrerebbero quindi smentite le roboanti dichiarazioni del sindaco, che richiamava tutti alla pazienza perché il lavoro era talmente meticoloso e complicato poiché aveva come obiettivo la possibilità di utilizzare l’impianto per i campionati professionistici (sic!).

Proseguendo la lettura ecco la sorpresa: “Attualmente il campo di calcio dello Stadio Comunale “Miramare” possiede una omologazione fino al 4 novembre 2021 per la categoria “ECCELLENZA”. Il campo progettato e proposto invece è destinato ad ospitare le competizioni del Campionato F.I.G.C. fino alla Lega Pro; quindi, se ne è predisposto il progetto nello spirito del Regolamento “LND Professional” per i campi in erba artificiale di ultima generazione deliberato dalla C.I.S.E.A. in data 28 novembre 2013.”

Quindi, tanto per cambiare, anche il progetto del Miramare è stato presentato in totale confusione. Un attimo prima si fa riferimento alla Serie D e poi subito dopo alla lega Pro. Quale dei due campionati ha preso in considerazione la commissione di gara? Quale progetto è stato inserito in piattaforma LND? Sempre ammesso che sia stato presentato un progetto presso la Commissione Impianti Sportivi in Erba Artificiale LND FIGC.

Ma la planimetria del campo di gioco (Progetto TAV. 10), ci regala un ulteriore elemento di chiarezza (si fa per dire) definendo le dimensioni del campo con rigatura di gioco di 99,50 m come lunghezza e di 60,00 m come larghezza. Con le dimensioni del progetto, ed utilizzando il regolamento LND Standard con la prevista tolleranza del 4%, si potrebbe giocare al massimo il campionato di Eccellenza. Sicuramente si tratta di una distrazione, ma possibile distrarsi a tal punto da non rendersi conto del clamoroso errore? Errore ancora più grave se consideriamo come progetto di valorizzazione la dichiarata volontà della società di voler ospitare le competizioni del Campionato F.I.G.C. fino alla Lega Pro, poiché a questo proposito le dimensioni previste sarebbero di 100 m di lunghezza e di 74 m di larghezza, misure che quindi dovrebbero prevedere lavori più importanti di quelli in corso.

In riferimento alla proposta del tappeto in erba artificiale, il proponente avrebbe dovuto fornire attestato di sistema professionale del manto ed il test report Fifa, che non risultano siano stati prodotti.

Dal momento che sono ammesse in corso d’opera varianti migliorative agli atti progettuali, l’auspicio è che possano essere prese in seria considerazione queste osservazioni.

Cos’altro aggiungere? La città, la squadra e i suoi tifosi hanno il diritto di sapere in quale direzione si sta andando; hanno il diritto di sapere cosa ha detto di fare la Commissione Impianti Sportivi in Erba Artificiale LND in occasione del sopralluogo per il sottofondo, fatto passare come regolare, quando invece sarebbero state prescritte precise e puntuali modifiche ai lavori già fatti.

Lo stadio Miramare è patrimonio di tutti e non è un impianto privato, né tantomeno di proprietà del sindaco o dei suoi alter ego. La questione non può essere lasciata senza risposte e chi è chiamato a vigilare e controllare si dovrebbe porre i miei stessi interrogativi.

Non si tratta di strumentalizzare una vicenda, che anche senza aggiungere altro è ormai diventata surreale e ridicola. Qui  si tratta di far prevalere l’interesse pubblico e non è giusto ignorare quanti sacrifici sono stati fatti dalla squadra, dai tifosi, dal settore giovanile, costretto ad allenarsi su campi di fortuna, o dalla scuola calcio che rappresentava un punto di riferimento per tanti ragazzi di Manfredonia. L’attuale presidente Giuseppe Di Benedetto è andato ben oltre ogni previsione, non solo allestendo una squadra competitiva, ma rinunciando al supporto decisivo dei propri tifosi oltre che ai mancati incassi economici.

Si tratta di capire chi controlla chi. Di chi sono le inadempienze? Chi garantisce il rispetto del progetto, delle regole e del cronoprogramma e successivamente della fruizione pubblica e sociale dello stadio?

Ci auguriamo risposte, ma stavolta concrete, anzi, sul campo. Basta con le prese in giro social. Vogliamo un campo da calcio che possa servire a giocare a calcio e non a prendere a calci i sogni dei tifosi.

 

Maria Teresa Valente

Capogruppo Consiliare CON Manfredonia

 

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Comunicati · News

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