Oggi, abbiamo manifestato in silenzio la nostra contrarietà all’Energas (come sempre fatto). Dobbiamo esprimere, però, il nostro dissenso ad una gestione strumentale del corteo odierno e dell’intera battaglia #NOENERGAS che è di tutti i sipontini, e non di proprietà di un gruppo sparuto di associazioni personalistiche, partiti e figure istituzionali (vescovo a parte).
Bisognava avere l’umiltà di convocare in maniera trasversale ed orizzontale tutte le realtà locali, e di coinvolgere il mondo giovanile aprendo un dialogo e non imponendo delle scelte .
I ragazzi non possono e non devono più essere strumentali a degli scopi, se poi ci si disinteressa totalmente del loro pensiero, delle situazioni in cui riversano gli istituti e della totale assenza di politiche giovanili e di un futuro lavorativo eco/sostenibile.
Ciò che doveva essere una grande manifestazione espressione della ferrea volontà cittadina di rinunciare al solito ricatto lavoro/salute post enichem, si è tramutato nell’ennesima passerella politico/mediatica.
La tematica Energas necessita di essere discussa in maniera trasversale, ma al tempo stesso su differenti piani: uno di natura cittadino e un altro di tipo istituzionale e politico.
Compito della politica è far valere l’opinione popolare del referendum consultivo del 13 Novembre 2016 nelle sedi istituzionali a Roma, mentre le manifestazioni cittadine dovrebbero mantenere la propria autonomia, organizzandole dal basso.
La data e l’orario scelto inoltre risultano non strategici come denota la poca partecipazione.
Per portare avanti tematiche di natura ambientale occorre superare il localismo e abbracciare lotte che riguardano non solo Manfredonia, ma tutto il territorio regionale e nazionale, come dimostra la presenza odierna alla manifestazione da parte del Movimento No TAP di Brindisi che ringraziamo per aver sostenuto la nostra battaglia, in una prospettiva g-locale (globale e locale).
Solo così si può superare la solitudine, l’invisibilizzazione e immaginare un futuro ecosostenibile.
Noi continueremo con il nostro pensiero indipendente a portare avanti ogni battaglia, affinché tutti vengano ascoltati e nessuna voce sia più importante o autorevole di altre.
Qualcuno in maniera ironica ci ha accolti al corteo con la battuta “Lotta dura non paga”, ebbene se il disastro ambientale dell’Ex Enichem, e nuovi eco-mostri come Energas, Seasif e l’impianto di triturazione della plastica che aleggiano sulla nostra città sono il conto servitoci dalle generazioni passate, crediamo che neanche la posizione supina alla politica ed alle istituzioni abbia dato dei frutti.
LABORATORIO DELLE IDEE di Manfredonia