Nei giorni scorsi due studentesse manfredoniane, Arianna e Francesca Totaro, iscritte al corso di laurea “Scienze e tecniche del servizio sociale” presso la Sapienza di Roma, hanno inviato alla nostra redazione un lavoro che hanno realizzato per l’esame di Antropologia Culturale. L’argomento scelto per questo lavoro è il Carnevale di Manfredonia. Dai baccanali sipontini al carnevale estivo post-pandemia, Arianna e Francesca hanno raccontato con dovizia di particolari la storia millenaria del nostro carnevale. I primi carri, le maschere, le socie, la farrata, le majorettes, i gruppi e la sfilata delle meraviglie, senza dimenticare i personaggi legati a quest’evento che, accanto alla festa patronale, mobilita tutta la popolazione manfredoniana. Attraversando tanti anni di storia nelle pagine di questo lavoro ci siamo resi conto, non senza un velo di malinconia, che mancano solo due settimane all’evento e del programma della 69esima edizione del Carnevale di Manfredonia si sa ancora molto poco. Il 10 gennaio sono state convocate le associazioni e i gruppi storici, il 13 gennaio confermate le date di febbraio, e il 19 aperte le selezioni per candidarsi come reginetta del carnevale 2023, ma Sant’Antonio Abate, 17 gennaio, giorno in cui solitamente si presenta la nuova edizione del Carnevale, è passato in sordina, anzi è stato praticamente muto. Eppure, ogni anno ci diciamo che al Carnevale successivo si deve cominciare a lavorare già dal giorno dopo la pentolaccia e non ridursi agli ultimi mesi. Fatto sta che dopo tre anni di assenza, e dopo l’esperimento del carnevale estivo, Manfredonia si aspetta il Carnevale nelle date invernali canoniche, quell’evento che ha meritato il titolo di Carnevale storico d’Italia, quel Carnevale che i più giovani potrebbero rischiare di dimenticare. Per fortuna, poco prima di andare in stampa, una nota da parte di chi si occupa dell’organizzazione del Carnevale ha aperto un varco in tutta questa nebulosa. È confermato, quindi, che si terranno le Grandi Parate del 19, 21 e 25 febbraio, dove sfoggeremo il fiore all’occhiello del nostro Carnevale, ovvero “La sfilata delle Meraviglie” delle scuole primarie, e pare ci saranno anche numerosi Istituti scolastici Superiori. I cartapestai metteranno in mostra la loro maestria nei laboratori de “La Fabbrica del Carnevale”. Tornerà persino il “Veglioncino dei bambini” e il “Carnevale Senza Barriere”, oltre ai classici appuntamenti con gli eventi e spettacoli della Golden Night (21 febbraio) e della Notte Colorata (25 febbraio). Dopo 17 anni, il Sipontino Show non ci sarà. Tutto questo ci consola, visto che il nostro carnevale ha ottenuto i finanziamenti di Regione Puglia e Ministero della Cultura, e quindi i fondi per realizzarlo non ci mancano. Il Sindaco Gianni Rotice ha dichiarato che il Carnevale per Manfredonia “E’ molto più di un semplice evento dedito al divertimento, è uno strumento di promozione turistica che genera importanti e notevoli opportunità economiche (dirette e d’indotto) a beneficio di tutto il territorio in fase di rilancio”. Come contraddirlo? Ma perché non partire prima? Perché rimandare tutta l’organizzazione all’ultimo minuto pur avendo la copertura finanziaria per l’organizzazione? 69 edizioni non sono forse abbastanza per adeguarci al modus operandi dei grandi carnevali italiani? Non ce ne possiamo uscire due settimane prima dichiarando: “E’ carnevale…Tuttappost!”.
di Mariantonietta Di Sabato