Unanime condanna del “tradimento” che è costata la perdita della Provincia
LE ELEZIONI provinciali vinte dal sindaco di Vieste, Giuseppe Nobiletti, espressione del centrosinistra, hanno provocato una cascata di violente e velenose critiche nei confronti del sindaco di Manfredonia Gianni Rotice accusato di aver causato la sconfitta del candidato del centrodestra, l’uscente Nicola Gatta, per non averlo sostenuto preferendo il sindaco di Lesina, candidato della Lega, partito al quale Rotice si sarebbe avvicinato.
«ESPRIMO la mia più profonda delusione per l’inqualificabile comportamento politico del sindaco di Manfredonia Gianni Rotice, che ha ritenuto di sostenere una candidatura alternativa a quella di Nicola Gatta, presidente uscente della Provincia e candidato per Forza Italia e Fratelli d’Italia, preferendo riversare i suoi voti ad un altro candidato della Lega» attacca Liliana Rinaldi, consigliera comunale di Forza Italia, ormai ex consigliera e assessora alla Provincia di Foggia. «Così facendo – insiste – il sindaco Rotice non solo ha dimostrato di essere immemore del contributo portatogli da Forza Italia in occasione delle scorse elezioni comunali, ma ha rinnegato il ruolo e il contributo della sottoscritta, consigliere comunale e provinciale, nonché assessore nella giunta provinciale di Nicola Gatta. Manfredonia perde così, per colpa del suo sindaco, un consigliere provinciale di maggioranza, che viene relegato all’opposizione. Bel modo di far crescere Manfredonia e di ricompensare lealmente il primo partito della sua maggioranza! È giusto che i cittadini sappiano!».
E IL COMMISSARIO regionale di FI, l’on. Mauro D’Attis esprime «grande rammarico per la sconfitta in una città di centrodestra come Manfredonia, determinante per l’esito negativo provinciale e imputabile al sindaco Rotice che, seppur da noi sempre sostenuto, ha tradito il mandato e la fiducia dei vertici regionali e nazionali».
IL PD di Manfredonia rileva come «Le elezioni per la Presidenza della Provincia, vinte dal centrosinistra e perse dal centrodestra e dal sindaco neo leghista di Manfredonia, sanciscono la rottura dell’accordo politico tra Gianni Rotice e Forza Italia. È tempo di porre il tema delle dimissioni del sindaco Gianni Rotice, indebolito tanto dalla sua incapacità a garantire un’azione amministrativa efficace ed efficiente che dall’inadeguatezza nella gestione delle relazioni tra partiti e liste che compongono la maggioranza a Palazzo San Domenico. Manfredonia e i manfredoniani hanno bisogno che ad amministrare la città ci siano persone capaci e credibili. Neanche un anno e mezzo dopo la ‘storica’ vittoria del centrodestra non ha alcun senso proseguire con questa fallimentare amministrazione. Il sindaco Rotice ed i suoi sostenitori in Consiglio comunale farebbero bene a prenderne atto e a lasciare poltrone e sgabelli per il bene della città».
MOLO 21 alludendo alla sterzata verso la Lega di Salvini, rinfaccia al sindaco Rotice «di pensare anziché al bene della città, a cercare sponde, appoggi e sostegni o per scelte politiche personali» e lo invita «a fornire un chiarimento circa le accuse pesanti del suo partito di maggioranza che lo ha sfiduciato perché colpevole di aver tradito il mandato e la fiducia dei vertici regionali e nazionali».
RIFONDAZIONE comunista/Unione popolare di Manfredonia tagliano corto: «Se non si è capaci a risolvere i problemi della città è ora di dimettersi».
Michele Apollonio