NON SI FA in tempo a mettere a fuoco una grana che, ecco, ne spunta subito un’altra. Il campo della contesa è sempre quello: l’amministrazione comunale con i suoi personaggi più o meno ancorati a qualche partito ma ancor più a movimenti d’occasione. Quest’ultima, in ordine di tempo, fresca-fresca, quando è ancora sui carboni ardenti la oscura diatriba dell’appalto “Engie”, riguarda il sindaco Gianni Rotice e il “Gruppo consiliare di Forza Italia” che firma un velenoso comunicato accusatorio del primo cittadino al quale chiede notizie su una sua recente posizione assunta in merito alla questione Energas, difforme da quella espressa da Forza Italia, «in modo da poterne trarre le conseguenti valutazioni». Parole pesanti e intendimenti chiari che aprono prospettive le più disparate sul futuro della stessa amministrazione al governo della città.
CASUS belli l’andata a Roma del sindaco Rotice ad incontrare il ministro Matteo Salvini, accompagnato da esponenti della “Lega”. «Proviamo un certo imbarazzo – scrive Forza Italia – nell’apprendere dai social network delle iniziative intraprese solitariamente dal nostro sindaco, come quella di interloquire con il ministro delle infrastrutture Salvini per tramite di rappresentanti della Lega», esplicita FI che stigmatizzato con sarcasmo il ricorso a personaggi «evidentemente ritenuti dal sindaco profondi conoscitori delle dinamiche locali e portatori degli interessi della nostra popolazione», esprime sorpresa per «la mancata condivisione con il nostro partito ed il nostro gruppo consiliare di tale iniziativa intrapresa dal nostro Sindaco, pur apprezzandone la finalità. Iniziativa che, però, avrebbe dovuto essere, per una sua maggiore efficacia, coordinata con le interlocuzioni già intraprese dal parlamentare eletto (Giandiego Gatta) da questo territorio, per una sinergia virtuosa, utile al territorio».
E QUINDI l’affondo esplicativo: «Abbiamo la sensazione – scrive il Gruppo di FI – della consumazione di un evento con finalità di natura prettamente elettorale in vista delle oramai prossime elezioni provinciali, in cui risulta essere candidato uno degli “accompagnatori” del nostro Sindaco presso il Ministero delle Infrastrutture».
UN INTERESSE elettorale dunque non privo di sviluppi futuri. Il Gruppo consiliare di Forza Italia a fronte della ricordata propria «coerenza e lealtà nel rapporto istituzionale con l’attuale amministrazione comunale», rimprovera a Rotice una non corrispondente pari coerenza e lealtà. Un cambio di bandiera, si direbbe in gergo. Il pomo della discordia è la tornata elettorale alla Provincia di Foggia. Rotice avrebbe voluto essere il candidato di centro-destra. Una pretesa non accolta: nello schieramento di centro-destra è stato deciso di riconfermare l’uscente presidente Nicola Gatta. Di qui il risentimento di Rotice ufficializzato con la sortita a Roma in compagnia dei rappresentanti della Lega. Un percorso «alternativo senza alcuna condivisione» sul quale è sospesa la spada di Damocle delle «conseguenziali valutazioni» che in politica significa “ritiro della fiducia” con tutto quel che ne consegue. Una presa di posizione di FI legittimata da precisi eventi che hanno una marcata impronta politica che traccia orizzonti diversi da quelli attuali.
IL GRUPPO consiliare di Forza Italia consta di sette consiglieri comunali eletti con tre mila voti; due sono gli assessori presenti nella giunta Rotice. Una consistenza decisiva per le sorti di una amministrazione che fino ad ora, oltre abbondantemente l’anno, non ha dato prova di quell’attesa capacità di segnare un punto di rottura con dei trascorsi amministrativi ambigui e compromessi, e dunque avviare la città su visioni chiare e trasparenti, alla luce della legalità, protese verso obiettivi certi e costruttivi. Gli episodi di quanto meno incerta gestio vanno accavallandosi e alle viste si para una non improbabile crisi.
Michele Apollonio
