Leggo sul periodico di informazione Manfredonia news del 20 gennaio 2023 un articolo a firma di Michela Cariglia e relativa ad una intervista al Direttore del Parco Archeologico di Siponto alle motivazioni addotte sulla chiusura della Cripta di Santa Maria Maggiore di Siponto, recentemente restaurata e sulle quali dissento decisamente in special modo sull’affermazione che la Cripta: è chiusa perché soggetta a degli allagamenti dovuti all’alta marea a anche alla mancanza di personale. Sulla seconda motivazione, cioè quella sulla mancanza di personale non posso entrare nel merito, ma sull’ altra devo necessariamente fare delle precisazioni. Ho notato che molti riferimenti a delle energie telluriche, ai templi di Stonehenge, Chartres ed altri della nostra Cripta su certi fenomeni di radioestesia, sono già stati da me rilevati e pubblicati in un mio articolo del 2012, che allego al presente come memoria. In quel periodo io ed altri nove volontari scelti da p. Mario Marchiori, penultimo Rettore della Basilica, per 15 anni,365 giorni, all’anno, mattina e pomeriggio, abbiamo tenuta aperta la chiesa, la cripta e tenuti puliti i resti della Basiliche paleocristiane esterne sulla domus romana (ormai non più visibili per l’installazione del simulacro in rete metallica del Tresoldi)). Abbiamo accolto, per anni, migliaia di visitatori e fedeli e gruppi di turisti culturali italiani e stranieri. A costo zero. I Registri dei Visitatori di tutti quegli anni, oggi nelle mani del nuovo Rettore, don Leo Petrangelo, ne sono la testimonianza. E questa è storia. Poiché la presenza dei volontari era giornaliera e costante, tutte le persone interessate alle aperture avevano la piena conoscenza di ogni particolare criticità che coinvolgeva tutto il sito. Il Direttore del Parco Archeologico attribuisce alle alte maree l’allagamento della Cripta e per questo ne deciderebbe, a quanto leggo, anche la chiusura, privando a centinaia di visitatori l’emozione unica di un luogo come la Cripta di straordinaria bellezza ed impatto emotivo e luogo de grande devozione. Attribuire all’alta marea la presenza dell’acqua nella cripta è alquanto singolare in quanto, per averne gli effetti, e considerando il livello del mare, la distanza del mare dal sito della Basilica e soprattutto il dislivello tra questa (che è in una posizione soprelevata ) presumerebbe che in caso di alta marea Siponto moderna, la sua Pineta, le ville al piano e i poderi dovrebbero essere prima di ogni altro ricoperti dall’acqua anche per le esondazioni del canale delle acque alte. Ricordo anche che solo 90 anni fa circa, Siponto è stata oggetto di grandi lavori di bonifica che hanno consentito poi la realizzazione del borgo a destinazione turistico balneare. Da 50 anni risiedo a Siponto, non ricordo mai di allagamenti disastrosi. Nel mio articolo del 2012, (che accludo per ogni evenienza e a cui rimando), certi fenomeni descritti (energie telluriche. ecc.) presumono la correlazione tra la telluricità della zona e la presenza di acque sotterranee profonde, che non hanno nulla a che vedere con le maree. Il problema della presenza dell’acqua nella cripta, è legato soprattutto alle infiltrazioni esterne attraverso delle fessure nei blocchi di tufo, e all’ingresso dell’acqua piovana, in caso di tempo piovoso e ventilato, dalle strombature delle due finestre aperte nell’abside a sud della cripta che sono fornite di finestre non a perfetta tenuta. Altre infiltrazioni le abbiamo riscontrate sulla parete ad est della cripta sulla destra entrando, e all’altezza della posizione della cosiddetta “Tomba del Gigante” ed in altri posti sempre superficiali. Ma si trattava, e si tratta, di infiltrazioni di poco conto e che si accumulavano in un punto più basso del pavimento della cripta e che, dopo le piogge, rimuovevamo con i semplici attrezzi della pulizia, le infiltrazioni le abbiamo sempre segnalate e ricordo che, in preparazione ai lavori che sarebbero stati effettuati, alcuni addetti mi chiesero, di segnalare questi punti di criticità: lo feci con una descrizione dettagliata e con delle foto scattate proprio quando era in atto un temporale). E non ricordo di aver chiuso la Cripta se non nel caso in cui procedevamo alla rimozione delle infiltrazioni. Quindi, l’affermazione sulle maree è priva di ogni fondamento quella di acque di ingresso sotterraneo proprio perché, e questo in pochi lo sanno, il pavimento della cripta risulta soprelevato rispetto al piano di campagna. E posso affermare che non abbiamo mai avuto fenomeni estremi di allagamento come invece si vuole affermare, ma solo qualche innocua pozzanghera facilmente eliminabile, come già detto. In effetti, ciò trova conferma nel fatto che quando negli anni 70/75 furono eseguiti i lavori in Basilica, proprio sul ballatoio che porta all’ingresso della cripta, è stato messo, ed esiste ancora, un punto raccolta e scarico delle acque piovane che dalle scale di accesso al ballatoio che va a scaricare proprio nel piano campagna sotto il pavimento della cripta e funge da assorbimento e dispersione dei liquidi non interessando assolutamente il pavimento stesso. Ma il rilievo di tutti questi particolari è stato possibile solo perché eravamo sempre presenti, noi volontari, col buono e col cattivo tempo , attenti ad ogni particolare. Per eliminare l’acqua meteorica che si infiltra e si raccoglie nel punto più basso del pavimento della cripta basterebbe fare, con un semplice trapano, un foro di scolo di 20 mm per il deflusso nel sottostante piano campagna del pavimento della cripta stessa. Altra considerazione da fare: si parla di sicurezza (è il solito mantra)… gli scalini di accesso sono comodi e a norma, con un sicuro corrimano. Sarà anche stato per l’amorevole aiuto dello sguardo amoroso e vigile della “Sipontina” che a tutti: Visitatori, Fedeli, Volontari ecc. non è mai capitato nulla di spiacevole in tutti quegli anni. Tirando le somme voglio ribadire che non è con la chiusura dei siti (e non mi riferisco solo alla Cripta) ma anche a certi ipogei : Scoppa, Capparelli, alle Chiese storiche, ai palazzi storici, ecc.) che si risolvono i problemi di questa e di altre città. Cercare delle soluzioni semplici (nel caso della Cripta e di Santa Maria Maggiore, se possibile, e se c’è la volontà,ripristinare il servizio dei volontari della basilica scelti dal Rettore, che hanno funzionato per quasi 20 anni: sarebbe una via semplice perché già collaudata) e per tutti i siti stabilire dei tavoli di confronto per delle soluzioni anche temporanee in attesa di quelle definitive. Inoltre, l’affermazione che si debba essere specializzati ad accompagnare semplici visitatori e nella nostra Basilica e nella sua Cripta, allontana sempre di più l’idea che sosteneva un mio Professore :
“Ricorda che in tutti i campi della vita, le soluzioni più semplici e di buonsenso sono le migliori”
Appunto: semplicità e buonsenso e aggiungo anche : buona volontà da parte di tutti…
Aldo Caroleo
Allegato: Articolo sulle “Energie della Cripta”.
LE misteriose energie nella cripta