Dichiarazione di Paolo Campo, presidente della V Commissione Ambiente del Consiglio regionale
Trivellare l’Adriatico non ha alcuna convenienza economica, ambientale e sociale. Lo affermo condividendo quanto detto, durante la seduta della V Commissione, dagli scienziati che affiancheranno l’assessore regionale all’Ambiente Anna Grazia Maraschio nell’opposizione alle trivelle e nella definizione delle linee guida per la transizione ecologica.
L’Italia, negli ultimi 15 anni, ha condiviso e adottato le direttive europee che indicano l’obiettivo strategico dell’abbandono delle fonti fossili, così come i documenti su cui si fonda il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza che include la transizione ecologica e lo sviluppo delle fonti rinnovabili.
È indiscutibile, infatti, che avviare le indagini geologiche alla ricerca di gas e petrolio o, peggio, mettere in funzione le trivelle inevitabilmente altererebbe il buono stato ambientale delle acque e i fondali marini, patrimonio tutelato da specifiche direttive dell’Unione Europea.
Gli stessi scienziati ci dicono che tutta l’energia ottenibile costruendo le piattaforme in mare può essere ottenuta da fonti alternative ambientalmente sostenibili e anche più convenienti economicamente, basterebbe utilizzare tecnologie già oggi esistenti e ampiamente disponibili.
Realizzare la conversione ecologica è uno degli obiettivi che la Regione Puglia deve perseguire e centrare, ascoltando con attenzione la scienza e tutelando concretamente l’ambiente.