«ENTRO l’estate all’ospedale di Manfredonia saranno pienamente funzionali il pronto soccorso, la radiodiagnostica e la riabilitazione». La conferma viene dal direttore generale della Asl Foggia, Antonio Nigri, che ha incontrato – presenti il vice presidente della Regione Puglia, Raffaele Piemontese, l’assessore regionale alle politiche sociali, Rosa Barone, il presidente della V commissione regionale, Paolo Campo – una folta delegazione rappresentanza del “Comitato sanità politico popolare” composto dai consiglieri comunali Gianluca Totaro, Gaetano Prencipe, Massimo Ciuffreda, Maria Rita Valentino, Raffaele Fatone, Giulia Fresca, Michele Iacoviello, Francesco Schiavone, Maria Teresa Valente. Tale organismo venne costituito dalle minoranze consiliari nel marzo scorso dopo il diniego della maggioranza consiliare di costituire un Comitato espressione dell’assemblea consiliare per affrontare in termini risolutivi il problema dell’ospedale San Camillo De Lellis di Manfredonia sempre più in abbandono con gravi deficienze operative continuamente denunciate dalla popolazione.
CARENZE di personale e di strumentazioni che il direttore generale Nigri ha potuto constare direttamente nel blitz effettuato assieme al direttore sanitario Franco Mezzadri, alcuni giorni orsono presso il nosocomio manfredoniano. «Gli obiettivi fissati in questo primo step sarà raggiunto – ratifica Gianluca Totaro coordinatore del Comitato – con l’assunzione dei dirigenti delle tre strutture individuate, vale a dire pronto soccorso, radiologia e riabilitazione, e l’attivazione di 40 posti letto di lungodegenza e 32 di riabilitazione; è in fase di esecuzione l’acquisto di due letti elettrocomandati destinati alla radiodiagnostica e di altre attrezzature necessarie per sostituire quelle esauste ed implementare la dotazione del reparto. Il potenziamento del servizio dialisi. Tra gli impegni assunti dal direttore generale anche la messa a bando di 14 ore ambulatoriali di ortopedia specialistica per potenziare tale fondamentale servizio. E inoltre l’avvio di concorsi per il personale delle strutture complesse che per Manfredonia non i bandivano da trent’anni».
INTERVENTI urgenti ed essenziali che se attestano il ritrovato interesse per il San Camillo di Manfredonia, dicono altresì in che stato di arretratezza era finito il nosocomio nonostante le tante rimostranze anche di organismi rappresentativi della città che evidentemente sono rimaste inascoltate. Va detto che tutti questi obiettivi che segnano una incoraggiante ripresa del presidio ospedaliero di Manfredonia, sono il frutto anche della ritrovata stabilità della direzione generale che oggi può operare con maggiore cognizione dei bisogni di salute del territorio ancorché in presenza di supporti collaborativi locali.
«C’È ANCORA tanto da fare, le lacune da colmare notevoli» rileva Gianluca Totaro. «Quanto realizzato fino ad ora non è che il trenta per cento del necessario. Occorre lavorare sodo per il restante settanta per cento. Gli obiettivi di potenziamento individuati dal direttore generale Nigri e avallati dalla Regione Puglia, saranno opportunamente sostenuti per assicurare le dovute risposte alla domanda di salute dei cittadini locali e dei comuni viciniori».
Michele Apollonio