Le affermazioni gravissime dell’assessore ai lavori pubblici confermano i forti dubbi già espressi dal PD sulle ampie e oscure zone d’ombra della vicenda Engie. Nella nota l’assessore fa esplicito riferimento alle “intenzioni/interferenze di qualche componente dell’amministrazione comunale evidentemente d’accordo con i proponenti delle ultime due proposte arrivate casualmente a ridosso della celebrazione del consiglio comunale in cui dovrebbe essere dichiarata di pubblica utilità la proposta di partenariato pubblico privato della Engie Spa”.
Chi sono gli amministratori d’accordo con i proponenti? La città ha il diritto di sapere tutta la verità.
L’assessore afferma inoltre che l’iter amministrativo seguito dal progetto Engje è giuridicamente corretto, tanto da essere stupito per le preoccupazioni avanzate dal sindaco. Ma l’assessore va ancora oltre, arrivando ad affermare che “ la spiegazione” dei ritardi accumulati sul progetto Engie risiede nella volontà di tergiversare al fine di “concedere il tempo utile agli attuali due proponenti di potersi inserire” nella vicenda. Salvemini fa poi riferimento al fatto strano che i due ultimi proponenti abbiano formulato proposte complementari, sottolineando l’assurdità “che ad entrambi i proponenti è riconducibile uno stesso soggetto che ha rivestito un ruolo importante nella campagna elettorale a supporto dell’attuale sindaco”. Perchè si vorrebbe favorire questo soggetto?
Il silenzio del primo cittadino, a questo punto, ci pare ancora più grave dei sospetti sollevati dall’assessore Salvemini.
La città ha il diritto di sapere cosa sta accadendo a Palazzo San Domenico: chi e per quali motivi si sta fronteggiando; quali sono i conflitti d’interesse sostanziali che condizionerebbero l’attività amministrativa.
Per parte nostra, siamo convinti che la lettera dell’assessore Salvemini contenga diverse notizie di reato. Per questa ragione, riteniamo doveroso rivolgerci alla magistratura per chiedere che su questa oscura e inquietante vicenda si faccia piena chiarezza.
Altrettanto doveroso è chiedere al prefetto di vigilare con particolare accortezza sull’attività della Giunta e del Consiglio comunale.
PD Manfredonia