La Basilica di Siponto ed il Parco Archeologico sono stati uno dei maggiori attrattori turistici delle vacanze di Natale appena trascorse: grande, però, la delusione ed i reclami ricevuti dalla redazione per l’impossibilità di visitare la Cripta, un gioiello architettonico unico al mondo risalente al 1100 d.C. Alla modica cifra di 3€ a persona è possibile visitare l’area e la Basilica, ma lo stupore lascia il passo alla delusione di cittadini e turisti di fronte al cancello chiuso della cripta. “L’impossibilità di consentire l’accesso continuativo alla cripta della Basilica di Siponto – spiega Francesco Longobardi responsabile Mibac – è legata alla sicurezza ed attualmente alla mancanza di personale”. Spesso, la cripta è inondata dalle maree ed è necessaria la presenza costante di personale, fatto noto sin dalla fondazione della basilica in un punto telluricamente attivo da sempre e scelto non casualmente per le sue caratteristiche energetiche. Nell’ampio e pluri-finanziato percorso che sta portando alla luce l’antica Siponto resta il nodo della cripta. “Abbiamo indetto un concorso e con l’estate il personale dovrebbe essere rafforzato – precisa Longobardi – ma restano due punti: la sicurezza e la gestione congiunta con la Curia che ne è proprietaria: è a discrezione del parroco l’apertura per i matrimoni o su richiesta, mentre per l’accesso turistico è necessario, innanzitutto, garantire la sicurezza con personale specializzato”. Si presenta un’occasione unica di sviluppo legata alla cultura che vede coinvolti oltre il Ministero dei Beni Culturali e la Curia anche il Comune e le associazioni. Di fronte alla meraviglia che attrae sempre più turisti ed alle progettualità e finanziamenti disponibili. La perplessità anche nel turista è la ragione della chiusura: legata alla marea, alla mancanza di coordinamento tra gli enti o a che cosa? Anche oggi Siponto può generare sviluppo sostenibile anche attraverso l’antica Siponto che non ha nulla di meno di località come Paestum, Stonehenge, Chartes e Castel del Monte per citare casi analoghi in cui il turismo religioso si fonde con quello spirituale e culturale. Sebbene siano previsti interventi per la macro accessibilità in corso di valutazione con i Poin per i parcheggi, resta l’inacessibilità della cripta. Ci sarebbero i fondi PNRR e la possibilità attraverso la tecnologia di rendere accessibile con gli strumenti multimediali quando le maree si alzano, magari con installazioni di realtà aumentata o visite virtuali che ne consentano l’accesso visivo in loco, seppure via video; la possibilità di attivare il servizio civile europeo e di provvedere all’apertura costante. “Noi ce la stiamo mettendo tutta – aggiunge Longobardi – perché siamo consapevoli della ricchezza ed unicità di questo patrimonio, per questo ci impegneremo a reperire fondi e attivare progetti, ma soprattutto nei limiti attuali e della sicurezza a garantire l’apertura della cripta sin da Pasqua prossima”.
di Michela Cariglia