«Durante questo primo anno in Consiglio comunale ho spesso provato sinceramente a comprendere se, superata la fase iniziale di inevitabile impatto con la macchina amministrativa, l’Amministrazione in carica avesse le idee chiare sulle questioni prioritarie da affrontare, in che modo intervenire e quali obiettivi fosse intenzionata a raggiungere nel breve e nel medio periodo».
È la premessa di una disamina del consigliere di minoranza nonché ex sindaco di Manfredonia, Gaetano Prencipe, sul modo di interpretare l’uso del consiglio comunale. «Nei miei interventi come in quelli dei miei colleghi di minoranza – osserva l’esponente di “Molo 21” – abbiamo cercato di inquadrare le delibere consiliari nel contesto più generale nel quale le singole decisioni andavano inserite in modo tale che, a parte i contributi personali alla discussione, l’intero Consiglio fosse maggiormente coinvolto e reso partecipe delle decisioni da assumere. La risposta è stata insoddisfacente. Tralasciando proclami e polemiche fini a sé stesse, l’impressione è che la compagine Rotice non abbia ancora una visione chiara e un approccio adeguato all’importanza ed alla complessità dei temi sul tappeto».
Tra i vari episodi di “rottura” quello occorso nell’ultima seduta del 2022, allorquando la “metallica” presidente ha negato a Prencipe la richiesta di illustrare una mozione d’ordine, motivando con un laconico «non è all’ordine del giorno». Una gestione dell’assemblea consiliare del tutto “privatistica” da parte di Rotice e della sua maggioranza a tutto danno della doverosa e completa disamina dei vari problemi anche a beneficio della gente che rimane completamente all’oscuro di come vanno effettivamente le cose.
«Nello scorso Consiglio comunale – esemplifica Prencipe – sul tema delle società partecipate, ho provato ad invitare il sindaco ad illustrare al Consiglio quali fossero le prospettive a breve e medio termine per l’ASE e di come stesse immaginando il futuro di quell’azienda e la sua nuova governance, visto che l’Amministratore Unico ha dato da diversi mesi le dimissioni e che lui, dopo averle più volte sollecitate, tarda inspiegabilmente ad accettarle. Gli ho anche chiesto conferma del molto probabile ritorno ad un Consiglio di Amministrazione a tre e dell’assunzione di un direttore, nonché di confermare se è vero, com’è vero, che abbia già concordato con il Sindaco di Vieste l’acquisto delle quote oggi in capo a quel Comune, che se ne vuole liberare, e che quindi il Comune di Manfredonia a breve rimarrà l’unico socio (dopo la fuoriuscita dei comuni di Monte Sant’Angelo e di Mattinata); infine, l’ho invitato anche ad esprimersi sulle preoccupazioni legittimamente espresse la volta precedente dalla consigliera Maria Teresa Valente per la gara che l’azienda dovrà necessariamente affrontare per l’affidamento del servizio per l’intero ambito omogeneo di raccolta dei rifiuti solidi urbani (ARO) comprendente Manfredonia con altri comuni. Tutte domande alle quali non è stata data alcuna risposta».
Così come non sono state date le risposte richieste sull’Oasi lago salso, sulla pianificazione urbanistica, sull’area industriale priva dei servizi essenziali, sul settore del commercio. «L’impressione realistica che se ne trae – evidenzia Prencipe – è che l’Amministrazione si sia limitata a rincorrere le emergenze e a presenziare a manifestazioni di ogni tipo, puntando a dare, non solo sui social, l’idea di un’Amministrazione attiva e operativa, senza però riuscire ad affrontare con il necessario impegno e con la giusta impostazione i problemi che maggiormente affliggono la città. Se vuole rimediare al bilancio deludente del primo anno, sarebbe opportuno – propone Prencipe – mettere quanto prima mano alla Giunta, individuando alcune figure in grado di svolgere il ruolo assessorile in maniera più adeguata alla complessità e alle difficoltà del momento in eventuale prospettiva futura».
Michele Apollonio