«POETI dei rifiuti, artigiani del riuso». È l’invito gioioso ma perentorio rivolto ai ragazzi loro coetanei, dagli alunni dell’Istituto comprensivo “Perotto-Orsini” che seguono il corso del modulo “A scuola di giornalismo”, nell’ambito del programma operativo complementare “PON Socialità e apprendimento”. Un gruppo di venticinque studenti della 1° e 2° E, 1° e 2° F, 3°B coordinati dalle professoresse Brigida Giancaspero, Carmela Ognissanti, Maria Piemontese, che ha focalizzato l’attenzione sui problemi ambientali. È stato ideato un giornalino, “I Perottini – Periodico di informazione” ove raccolgono ricerche ed articoli.
PARTICOLARE rilievo è dato alla gestione dei rifiuti urbani, vera spina nel fianco della città. «La nostra Manfredonia è entrata a far parte dei 113 comuni più virtuosi in fatto di gestione dei rifiuti urbani, ma tutto questo non è durato a lungo» è detto in un articolo a firma di Aisha Varrecchia per la 1°E, in cui analizza la situazione reale cittadina, ma avanza anche una proposta. «Se facciamo una passeggiata in periferia e le vie del centro – rileva – guardando a terra si possono notare rifiuti molto comuni: lattine di bibite, bottiglie di plastica, fazzoletti usati, cicche di sigarette, per non parlare delle bottiglie di vetro, soprattutto la domenica mattina. Il nostro ambiente tra promesse non mantenute e il flagello plastica, lascia molto a desiderare» commenta e indica decisa «Colpa nostra!». E suggerisce: «Perché non cerchiamo di usare prodotti eco-sostenibili per la cura della nostra città?»
FACENDO tesoro della “cultura della sensibilizzazione praticata a scuola», la diligente Aisha afferma: «noi ragazzi potremmo diventare “artigiani” raccogliendo oggetti di plastica con i quali provare a costruire una storia, proprio come fa – richiama – il noto artista creativo Sergio Scarcelli che raccoglie e porta a casa quintali di materiali di ogni genere spiaggiati con i quali plasma opere d’arte».
LA PROPOSTA di Aisha è quella di unire l’utile al creativo. «Gli scarti – osserva – hanno il segreto del racconto: raccontare manipolando il materiale recuperato. Alla fine si tratta di immaginare un viaggio tra racconti nascosti, che si rendono leggibili attraverso le opere realizzate. I manufatti di Sergio Scarcelli – menziona – raccontano di personaggi inventati con gli scarti che vivono, ri-scrivono storie. Offrono mille spunti per una rilettura possibile. Un rifiuto recuperato diventa un personaggio, un eroe che insegna a noi ragazzi a guardare gli scarti con occhi diversi. Proprio come dovrebbe avvenire – connette – con gli “ultimi” della nostra società. Il riuso e il riciclo creativo anche come esempio sociale».
DI QUI l’invito conclusivo: «Ragazzi, impegniamoci a rendere più pulita la nostra città e diventiamo poeti dei rifiuti e artigiani del riuso».
Michele Apollonio