Sui danni da abuso di internet pesa una certificazione medico-scientifica che non lascia spazio a dubbi: genera dipendenza e può ripercuotersi, in maniera più o meno grave e duratura, sullo stato di salute dell’individuo fin dalla prima infanzia poiché l’accesso ai dispositivi digitali consentito ai bambini è sempre più precoce e concorre ad abbassare drammaticamente l’età delle persone che ne possono risentire a livello fisico, psichico, psicologico e mentale. Nei giorni scorsi è stato organizzato dalla sezione Ammi – Donne per la Salute di Manfredonia, un interessantissimo convegno sul tema “Influenza dei social media sui processi cognitivi del cervello e delle relazioni umane”. Relatori il dottor Michele Germano, neuropsichiatra infantile, e Michele Illiceto, insegnante di filosofia presso il liceo classico A. Moro e docente della Facoltà Teologica Pugliese. Ha introdotto i lavori la presidente Ammi Manfredonia, Maria Antonietta Totta, dibattito concluso dalla presidente nazionale Michela D’Errico. Gli studi hanno confermato riduzione della capacità di memoria e di attenzione, problemi di apprendimento, insorgenza di ansia, stress e disturbi del sonno a causa dell’elevato e inappropriato numero di ore trascorse nella giornata davanti al pc, tablet o cellulare. “Internet è frutto del genio umano ma sta all’intelligenza umana servirsene senza diventare schiavi” ha detto Illiceto. Per l’ex parlamentare Antonio Tasso “non si può negare che grazie ai notevoli progressi della tecnologia, durante la pandemia ad esempio, si è potuto mantenere rapporti lavorativi e sociali. Ma, come sempre accade quando si eccede, ogni abuso diventa deleterio. È compito della famiglia e degli educatori vigilare sugli utenti più giovani e fragili, per quanto non facile”. “I social offrono relazioni a basso costo mentre nella vita reale si costruiscono: con dolore, perché senza dolore non si cresce”. Molto allarmanti i dati forniti dalla dott.ssa Totta: “Secondo un recente report, passiamo ogni giorno 6 ore e 58 minuti collegati a Internet, cioè oltre il 40% del tempo che stiamo svegli. Il tempo passato online è continuato a crescere per tutto il 2021 di circa 4 minuti al giorno, e perciò si stima che il numero totale delle ore che passeremo online nel 2022 è spaventosamente enorme, ed è quantificato in 12,5 trilioni di ore. Ovviamente le differenze sulla quantità di tempo trascorsa online dipendono molto dalle aree geografiche del mondo: In Italia si rispetta la media mondiale, con 6,09 ore al giorno passate su internet. Quanto ai Social, questi occupano in media 2 ore e 27 minuti al giorno, cioè la fetta più importante dell’uso che facciamo di Internet, vale a dire il 35% del totale”. “Ogni nostra attività – ha concluso la presidente D’Errico – è orientata a divulgazione e approfondimento dei temi di carattere medico-scientifico, all’educazione, alla prevenzione sanitaria e al rispetto dell’ambiente che unitamente al motto che ho fortemente voluto con l’esecutivo, – ricerca prevenzione cura dell’ambiente a tutela della salute – esprimere al meglio l’ obiettivo della nostra Mission: tutela del benessere dell’individuo. Sono fiduciosa che l’Ammi possa godere di una sempre maggiore e proficua collaborazione con le istituzioni e gli enti che trattano argomenti affini ai nostri scopi associativi”.
di Anna Maria Vitulano