Più 27mila occupati ed esportazioni in crescita del 18,8 per cento. La Puglia riesce a crescere nonostante la crisi internazionale e il caro energia. Ad attestarlo è l’Istat che ha inserito nella propria banca dati i numeri relativi all’occupazione delle regioni italiane al terzo trimestre del 2022 oltre ai valori export delle regioni italiane aggiornati ai primi nove mesi del 2022.
L’occupazione nel terzo trimestre del 2022 aumenta di 27mila unità rispetto allo stesso trimestre del 2021 (totalizzando 1,272 milioni di occupati rispetto a 1,245 milioni del periodo giugno-settembre dell’anno scorso), una performance che colloca la Puglia al primo posto nel Mezzogiorno e al quarto posto in Italia dopo Toscana, Veneto e Lombardia. Il segno più riguarda sia la crescita tendenziale (rispetto al terzo trimestre del 2021) che quella congiunturale (+2000 occupati rispetto al trimestre immediatamente precedente cioè aprile-giugno 2022). Dato, quest’ultimo, che coinvolge solo 3 regioni in tutta Italia: Trentino Alto Adige, Toscana e Puglia.
Quanto allo sviluppo sui mercati esteri, nel periodo gennaio-settembre 2022 la Puglia ha realizzato un aumento del fatturato export del 18,8% (Sud +15,3), in termini assoluti si tratta di 7,566 miliardi, cioè oltre 1,198 miliardi in più rispetto ai primi nove mesi del 2021, quando le esportazioni totalizzarono il valore di 6,368 miliardi.
“Abbiamo superato i dati pre-crisi sanitaria – ha sottolineato l’assessore allo Sviluppo economico della Regione Puglia, Alessandro Delli Noci -. Prima della pandemia, nel 2019, la Puglia mise a segno la performance export più alta dall’anno 2000. Se paragoniamo il valore delle esportazioni nei primi nove mesi di quell’anno, pari a 6,627 miliardi, rispetto ai nove di oggi, vediamo una crescita che sfiora il miliardo. Benché in generale la dinamica positiva dell’export sia condizionata dal rialzo dei prezzi degli ultimi mesi, considerando il contesto di enorme difficoltà a livello internazionale che stiamo vivendo, il trend pugliese sui mercati esteri è un dato incoraggiante”.
“Una soddisfazione ancora più grande – ha continuato l’assessore – è quella rappresentata dalla crescita degli occupati: in questo trimestre il tasso di occupazione sale al 49,6 (contro il 46,7 del tasso del Mezzogiorno), e supera di 3,3 punti il tasso di occupazione del 2019 (46,3), anno pre-crisi sanitaria. Questi dati testimoniano la resilienza delle imprese, ma anche un’azione di politica industriale della Regione Puglia che evidentemente ha lasciato il segno”.
“Le imprese pugliesi – ha spiegato – stanno crescendo nell’occupazione e sui mercati esteri perché innovando sono diventate più competitive. Gli strumenti di agevolazione regionali le hanno aiutate ad innovare processi e prodotti, alimentando investimenti gestiti da Puglia Sviluppo per oltre 7 miliardi di euro, coinvolgendo più di 17mila imprese e incrementando l’occupazione di quasi 36mila unità. Sono stati anche fattore di attrazione di investimenti esteri che, ad oggi, si attestano a circa 1 miliardo di euro. Inoltre le nostre iniziative di internazionalizzazione hanno favorito l’apertura sui mercati esteri della Puglia accompagnando le imprese alle fiere di settore più importanti al mondo, organizzando seminari formativi e missioni. Un dato molto interessante riguarda i mercati di destinazione dell’export pugliese in crescita da gennaio a settembre 2022 del 16,6% per i Paesi Ue e del 22% per i Paesi extra Ue, un valore quest’ultimo che abbiamo contribuito a sviluppare attraverso moltissime iniziative”.
“Tutto questo ci fa dedurre che fino ad oggi le azioni di contrasto alla crisi hanno intercettato i bisogni delle imprese e, tuttavia, dobbiamo rimboccarci le maniche per sostenere il sistema produttivo e migliorare ancora grazie alle risorse del ciclo di programmazione 2021-2027”.
I dati sull’occupazione in Puglia e nel Mezzogiorno dal 2019 al terzo trimestre 2022- Fonte: Istat