L’IDEA di istituire un elisoccorso a Manfredonia, proposta dal sindaco Gianni Rotice al consiglio comunale, non è nuova. Era stata lanciata già nel 2018 ed ottenne anche il finanziamento (650mila euro) dalla Regione. Ma per quella ormai atavica capacità dei governanti della città di re Manfredi di complicare le cose, non se ne fece nulla. Il finanziamento ritirato. Una buona occasione persa. Ma stessa fine rischia di fare anche la proposta Rotice. Una proposta che stando ai rilievi comprovati avanzati in assemblea consiliare, non ha nel modo in cui è stata presentata, come si suol dire, né testa né coda. A cominciare dalla convenzione, per continuare con l’ubicazione e finire con le competenze.
IL CONSIGLIERE Gaetano Prencipe ha fatto subito presente che era scritta male, una convenzione con evidenti errori non solo di impostazione, tanto che «sarebbe vergognoso mandarla in giro» eppertanto proponeva di ritirala, redigerla come si deve e ripresentarla per l’approvazione anche da parte della minoranza. Sferzante la rampogna del consigliere di “Progetto popolare” Francesco Schiavone: «siamo alle comiche di Totò» ha osservato facendo rilevare come «l’amministrazione Rotice vorrebbe firmare una convenzione con un ente soppresso». L’ente cui si riferiva e al quale la convenzione per l’elisoccorso era infatti «l’Autorità portuale, un ente ormai soppresso da anni e sostituito dall’Autorità di sistema portuale del Mare Adriatico Meridionale che ha una nuova governance. Il pressapochismo patologico a cui ci ha abituati l’amministrazione Rotice non ha confini» ha commentato Schiavone.
MA LE SORPRESE inserite nella convenzione di richiesta alla “Autorità portuale” di «utilizzo di idonee aree per l’atterraggio dell’elisoccorso di emergenza nel Comune di Manfredonia» proseguono. Sconcertante la obiezione, fra le altre, avanzata dalla consigliera Maria Tersa Valente: «e che c’entra un’area le cui coordinate geografiche specificate nella convenzione, anziché indicare un’area del molo di Ponente di Manfredonia, rimandano ad una campagna nei pressi della litoranea Mattinata-Vieste? Un elisoccorso in un uliveto sul Gargano?». Ma ci sono altre contestazioni anche più pertinenti. «Sarebbe una iniziativa lodevole – osserva Valente – se non fosse che il Comune non ha alcuna voce in capitolo nell’istituzione di un servizio sanitario importante come un elisoccorso, che invece dipende dalla ASL. E per quanto riguarda la nostra provincia – fa sapere la consigliera – le postazioni sono già state inserite all’interno del capitolato di gara attualmente in fase di espletamento. E poi: se anche si andasse a creare una superficie di elisoccorso, con quale elicottero si attuerebbe il servizio? Probabilmente si intendeva istituire – ipotizza – non un “elisoccorso” ma una “elisuperficie” che e ben altra cosa. Siamo difronte ad un analfabetismo istituzionale».
DIFESA a spada tratta da parte della maggioranza della convenzione definita dal consigliere di maggioranza Vincenzo Di Staso «una bozza di delibera», peraltro, ha incalzato il consigliere di opposizione Massimo Ciuffreda, «priva dei prescritti allegati». Una «delibera surreale» che non si saprà quale sarà la stesura definitiva…già approvata
Michele Apollonio