Nelle ultime ore abbiamo appreso che alcuni ragazzi facenti parte della giovanile della squadra di calcio della nostra città, il Manfredonia Calcio, sono stati puniti per aver mostrato sui social una maglia recante la scritta “Vogliamo il Miramare”.
I ragazzi sono stati puniti per aver solamente espresso il loro desiderio più caldo, cioè quello di giocare per la loro squadra del cuore nella loro casa, nel nostro stadio: il “Miramare”.
Tralasciando le beghe tecniche, burocratiche, politiche e sportive, vogliamo porre l’accento su una questione: i ragazzi hanno semplicemente espresso un loro legittimo desiderio, e siamo convinti che esso sia esclusivamente frutto della loro libera espressione.
Punire così severamente la loro onestà intellettuale è ridicolo, oltre che prettamente anti- democratico!
Ricordiamo al soggetto che ha ordinato questa malsana decisione, che i giovani sono il futuro della nostra città sia a livello sportivo, sia a livello culturale e che pertanto tentare, in questo modo, di mettergli un “bavaglio” è un danno arrecato al futuro di questa città.
Come Laboratorio delle Idee, spazio dedicato ai giovani e alla loro libera espressione in città, non permetteremo a nessuno di perseguire in azioni simili!
Ai ragazzi presi di mira nella questione (a cui va la nostra solidarietà) diciamo: non fatevi intimidire da chi vi vuole abbattere, Manfredonia è con voi!
A tutti i giovani sipontini, ribadiamo: ribellatevi nei confronti di chiunque voglia mettere un bavaglio alla vostra libera espressione!
Questa città è anche nostra, e nessuno si può arrogare il diritto di impedirci di esprimerci sulle tematiche cittadine!
“Se i giovani si organizzano, si impadroniscono di ogni ramo del sapere e lottano con i lavoratori e con gli oppressi, non c’è più scampo per un vecchio ordine fondato sul privilegio e sull’ingiustizia.” – Enrico Berlinguer.
Il “Laboratorio delle Idee Manfredonia”
Non so chi sia il responsabile dell’esclusione dei ragazzi, ma se la motivazione dell’esclusione è quella che risulta, le dico di vergognarsi di chiedere scusa e di autoescludersi da ogni contatto con qualsiasi essere umano lei venga a trovarsi da oggi in poi.