GIACE da mesi semiaffondato, le autorità di riferimento hanno provveduto ad emettere le autorizzazioni per rimuoverlo, ma è ancora lì, ancorato nel porto peschereccio. L’inghippo è il suo stato di fatiscenza per il lungo stato di abbandono in mare. Si tratta di un vecchio peschereccio che giace semiaffondato presso la banchina di Tramontana del porto peschereccio.
A SEGNALARE la presenza di quel relitto, Giuseppe Marasco, comandante degli ispettori ambientali volontari “Civilis”, che ha raccolto le lamentele dei pescatori per quella presenza ingombrante e pericolosa per la navigazione dei natanti ormeggiati su quella banchina, ma anche una minaccia ambientale per i pericoli di inquinamento. Peraltro così come è stato messo in sicurezza, toglie quattro posti barca.
«IL PESCHERECCIO in questione – spiega Michele Ionata, ispettore superiore della polizia locale – è sotto sequestro giudiziario. La Procura di Foggia ha autorizzato la rimozione del relitto e il trasporto presso il deposito giudiziario dell’ACI; mentre la Capitaneria di porto ha affidato l’incarico della rimozione ad una impresa specializzata». Sono stati fatti dei tentativi «ma – rivela Marasco – non sono andati a buon fine: il recupero del relitto è piuttosto problematico in quanto lo stesso versa in uno stato di precarietà occorrono pertanto opportune precauzioni. Da Taranto sono arrivati i vigili del fuoco le cui attrezzature non sono risultate utili. Occorre in particolare una gru in grado di sollevare il relitto senza frantumarlo. Si sta provvedendo, si spera pertanto di eliminare quanto prima un potenziale pericolo per la navigazione nel porto e per l’ambiente marino».
INTANTO la Capitaneria di porto ha effettuato una complessa esercitazione con simulazione di un incendio e inquinamento nel porto commerciale. Un allarme bomba e conseguente incendio su una motocisterna ancorata al molo di ponente con ferimento di un membro dell’equipaggio. «L’importante scenario – ha spiegato il Comandante della Capitaneria di porto, Capitano di fregata Antonio Cilento – è stata la rappresentazione di una vasta esercitazione organizzata dalla Guardia Costiera di Manfredonia, sotto il coordinamento del 6° M.R.S.C., Centro di Coordinamento Ambientale Marino della Direzione Marittima di Bari nell’ambito delle periodiche attività addestrative di soccorso in mare svolte dagli uffici periferici del Corpo delle Capitanerie di Porto – Guardia Costiera e finalizzata all’implementazione e verifica delle procedure di ricezione e valorizzazione degli allarmi, di risposta iniziale e di gestione della crisi in applicazione alle vigenti pianificazioni emergenziali tra cui il Piano Locale Antinquinamento del Compartimento Marittimo di Manfredonia, la Monografia Antincendio del Porto di Manfredonia ed il Piano di Security Portuale».
LA SIMULAZIONE del complesso evento ha visto la partecipazione di un articolato dispositivo di pronta reazione alle emergenze e soccorso composto da ben 5 unità navali appartenenti alla Guardia Costiera, Carabinieri, corporazione piloti del porto, rimorchiatori ed operatori portuali nonché di pattuglie terrestri delle Forze di Polizia e di soccorso tra cui i Vigili del Fuoco, Polizia di Stato, Guardia di Finanza, 118, con l’assistenza del personale dell’Autorità di Sistema Portuale di Manfredonia e del gruppo ormeggiatori.
Michele Apollonio